Commento CCC a Youcat Domanda n. 51 – Parte II.
YOUCAT Domanda n. 51 – Parte II. Se Dio conosce ogni cosa e può fare ogni cosa, perché non impedisce il male?
(Risposta
Youcat - ripetizione) Dio permette il male solo per lasciarne
scaturire qualcosa di migliore (san Tommaso d'Aquino).
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC)
(CCC 40) Essendo la nostra conoscenza di Dio
limitata, lo è anche il nostro linguaggio su Dio. Non possiamo parlare di Dio
che a partire dalle creature e secondo il nostro modo umano, limitato, di
conoscere e di pensare. (CCC 310) Ma perché Dio non ha creato un mondo a tal
punto perfetto da non potervi essere alcun male? Nella sua infinita potenza,
Dio potrebbe sempre creare qualcosa di migliore [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I, 25, 6]. Tuttavia,
nella sua sapienza e nella sua bontà infinite, Dio ha liberamente voluto creare
un mondo “in stato di via” verso la sua perfezione ultima. Questo divenire, nel
disegno di Dio, comporta, con la comparsa di certi esseri, la scomparsa di
altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura
anche le distruzioni. Quindi, insieme con il bene fisico esiste anche il male fisico, finché la creazione non
avrà raggiunto la sua perfezione [San Tommaso d'Aquino, Summa contra gentiles, 3, 71].
Per meditare
(Commento Youcat) La
questione decisiva non è quindi: «Come si può credere ad un Dio buono, dal
momento che c'è tanto male?», ma: «Come può un uomo dotato di cuore e di
intelletto sopportare la vita in questo mondo, se Dio non esistesse?». La morte
e la risurrezione di Cristo ci mostrano che il male non aveva la prima parola e
non avrà neppure l'ultima; dal male peggiore Dio ha fatto scaturire il bene
migliore, e noi crediamo che col Giudizio Universale Dio porrà fine ad ogni
ingiustizia. Nella vita del mondo che verrà il male non avrà più posto e la
sofferenza avrà fine.
(Commento CCC)
(CCC 311) Gli angeli e gli uomini, creature
intelligenti e libere, devono camminare verso il loro destino ultimo per una
libera scelta e un amore di preferenza. Essi possono, quindi, deviare. In
realtà, hanno peccato. È così che nel mondo è entrato il male morale, incommensurabilmente più grave del male fisico. Dio
non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male
morale [Sant'Agostino, De libero arbitrio,
1, 1, 1: PL 32, 1221-1223; San Tommaso d'Aquino, Summa teologiae, I-II, 79, 1]. Però, rispettando la libertà della
sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene: “Infatti Dio
onnipotente […], essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che un
qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente
e buono da trarre dal male stesso il bene” [Sant'Agostino, Enchiridion de fide, spe et caritate, 3, 11: PL 40, 236]. (Continua)