Commento CCC a Youcat Domanda n. 59.
YOUCAT Domanda n. 59. Per quale fine Dio ha creato l'uomo?
(Risposta Youcat) Dio ha fatto tutto per l'uomo; ma
l'uomo, «l'unica creatura voluta da Dio in quanto tale» (Concilio Vaticano II,
GS), egli l'ha creato perché raggiunga la beatitudine. Questo avviene nel
momento in cui l'uomo riconosce Dio, lo ama, lo serve e vive in rapporto di
gratitudine nei confronti del proprio creatore.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC)
(CCC 358) Dio ha creato tutto per l'uomo [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 12; 24; 39], ma l'uomo
è stato creato per servire e amare Dio e per offrirgli tutta la creazione:
“Qual è dunque l'essere che deve venire all'esistenza circondato di una tale
considerazione? È l'uomo, grande e meravigliosa figura vivente, più prezioso
agli occhi di Dio dell'intera creazione: è l'uomo, è per lui che esistono il
cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione, ed è alla sua
salvezza che Dio ha dato tanta importanza da non risparmiare, per lui, neppure
il suo Figlio unigenito. Dio infatti non ha mai cessato di tutto mettere in
atto per far salire l'uomo fino a sé e farlo sedere alla sua destra” [San
Giovanni Crisostomo, Sermones in Genesim,
2, 1: PG 54, 587-588].
Per meditare
(Commento Youcat) La
gratitudine è l'amore che viene riconosciuto. Chi è grato si rivolge liberamente
all'autore del bene ricevuto ed entra in un nuovo, più profondo rapporto con
lui. Dio vorrebbe che noi riconoscessimo il suo amore e che vivessimo tutta la
nostra vita in rapporto con lui. Questo rapporto dura per l'eternità.
(Commento CCC) (CCC
299) Per il fatto che Dio crea con sapienza, la creazione ha un ordine: “Tu hai
disposto tutto con misura, calcolo e peso” (Sap 11,20). Creata nel e per mezzo
del Verbo eterno, “immagine del Dio invisibile” (Col 1,15), la creazione è
destinata, indirizzata all'uomo, immagine di Dio [Gen 1,26], chiamato a una
relazione personale con Dio. La nostra intelligenza, poiché partecipa alla luce
dell'Intelletto divino, può comprendere ciò che Dio ci dice attraverso la
creazione [Sal 19,2-5], certo non senza grande sforzo e in spirito di umiltà e
di rispetto davanti al Creatore e alla sua opera [Gb 42,3]. Scaturita dalla
bontà divina, la creazione partecipa di questa bontà (“E Dio vide che era cosa
buona […] cosa molto buona”: Gen 1,4.10.12.18.21.31). La creazione, infatti, è
voluta da Dio come un dono fatto all'uomo, come un'eredità a lui destinata e
affidata. La Chiesa, a più riprese, ha dovuto difendere la bontà della
creazione, compresa quella del mondo materiale [San Leone Magno, Lettera Quam laudabiliter: DS 286; Concilio di
Braga I: DS 455-463; Concilio Lateranense IV: DS 800; Concilio di Firenze: DS
1333; Concilio Vaticano I: DS 3002].