Commento CCC a YouCat Domanda n. 146
YOUCAT Domanda n. 146. - Parte III. Che cosa significa «comunione dei santi»?
(Risposta Youcat - ripetizione) Alla «comunione dei
santi» appartengono tutti gli uomini che hanno riposto in Cristo la loro
speranza e che con il Battesimo gli appartengono, che essi siano morti o che
vivano ancora. Poiché noi siamo un corpo solo in Cristo, viviamo in una
comunione che abbraccia il cielo e la terra.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 958) La
comunione con i defunti. “La Chiesa di quelli che sono in cammino,
riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù
Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una
grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e salutare è il
pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati" (2Mac
12,45), ha offerto per loro anche i suoi suffragi” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 50]. La nostra preghiera
per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione
in nostro favore.
Per meditare
(Commento Youcat) La Chiesa è
più grande e più viva di quello che noi pensiamo. Le appartengono i vivi ed i
morti, che essi si trovino ancora in un processo di purificazione o che siano
già nella gloria di Dio, conosciuti o sconosciuti, grandi santi o persone
qualsiasi; possiamo esserci vicini l'uno con l'altro anche oltre la morte;
possiamo invocare i nostri patroni o i nostri santi preferiti, ma anche i
nostri parenti defunti che crediamo già giunti presso Dio; d'altro canto con la
nostra preghiera possiamo essere d'aiuto ai defunti che si trovano ancora in
una fase di purificazione. Ciò che il singolo fa o soffre in Cristo o per
Cristo giova a tutti; viceversa questo significa anche che ogni peccato macchia
tutta la comunità.
(Commento CCC) (CCC 959) Nell'unica famiglia di Dio. “Tutti noi che siamo
figli di Dio e costituiamo in Cristo una sola famiglia, mentre comunichiamo tra
di noi nella mutua carità e nell'unica lode della Trinità santissima,
corrispondiamo all'intima vocazione della Chiesa” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 51]. (Continua)