Commento CCC a YouCat Domanda n. 169




YOUCAT Domanda n. 169 Cosa ci succede quando celebriamo la Messa?


(Risposta Youcat) Quando celebriamo la Messa, veniamo attirati nell'amore di Dio, sanati e trasformati.     

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 1076) Il giorno di pentecoste, con l'effusione dello Spirito Santo, la Chiesa viene manifestata al mondo [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 6; Id., Lumen gentium, 2]. Il dono dello Spirito inaugura un tempo nuovo nella “dispensazione del mistero”: il tempo della Chiesa, nel quale Cristo manifesta, rende presente e comunica la sua opera di salvezza per mezzo della liturgia della sua Chiesa, “finché egli venga” (1Cor 11,26). In questo tempo della Chiesa, Cristo vive e agisce ormai nella sua Chiesa e con essa in una maniera nuova, propria di questo tempo nuovo. Egli agisce per mezzo dei sacramenti; è ciò che la tradizione comune dell'Oriente e dell'Occidente chiama “l'economia sacramentale”; questa consiste nella comunicazione (o “dispensazione”) dei frutti del mistero pasquale di Cristo nella celebrazione della liturgia “sacramentale” della Chiesa. E' perciò importante mettere in luce per prima cosa questa “dispensazione sacramentale” (capitolo primo). In tal modo appariranno più chiaramente la natura e gli aspetti essenziali della celebrazione liturgica (capitolo secondo).

Per meditare

(Commento Youcat) Tutte le celebrazioni della Chiesa e tutti i suoi acramenti hanno il solo scopo di permetterci di avere la vita e di averla in abbondanza. Quando celebriamo la Messa incontriamo colui che ha detto: «Io sono la via, la verità e la vita» {Gv 14, 6); a chi si reca alla Messa quando si sente solo, Dio dona la sicurezza; chi vi si reca quando si sente perduto, trova un Dio che lo attende.  

(Commento CCC)  (CCC 1077) “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto” (Ef 1,3-6).

(Prossima domanda: Qual è la sorgente profonda della liturgia?)

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