Commento CCC a YouCat Domanda n. 186 - Parte I.
YOUCAT Domanda n. 186 - Parte I. Che cos’è l’anno liturgico (o ecclesiastico) ?
(Risposta Youcat) L’anno liturgico o anno
ecclesiastico è la sovrapposizione dei misteri della vita di Cristo
(dall’Incarnazione fino al suo ritorno nella gloria) al corso normale
dell’anno. L’anno liturgico comincia con l’Avvento, con il tempo cioè
dell’attesa del Signore, tocca il suo primo vertice durante il ciclo delle
festività natalizie e il suo secondo ancor più importante vertice nella festa
pasquale della passione redentrice, della morte e della risurrezione di Cristo.
Il tempo pasquale termina con la festa di Pentecoste, l’effusione dello Spirito
Santo sulla Chiesa. Punteggiano l’anno liturgico le feste mariane e le feste
dei santi, nelle quali la Chiesa loda la grazia di Dio che ha guidato gli
uomini fino alla santità. .
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 1168) A partire dal Triduo Pasquale, come dalla
sua fonte di luce, il tempo nuovo della risurrezione permea tutto l'anno
liturgico del suo splendore. Progressivamente, da un versante e dall'altro di
questa fonte, l'anno è trasfigurato dalla liturgia. Essa costituisce realmente
l'anno di grazia del Signore (Lc 4,19). L'Economia della salvezza è all'opera
nello svolgersi del tempo, ma dopo il suo compimento nella pasqua di Gesù e
nell'effusione dello Spirito Santo, la conclusione della storia è anticipata,
“pregustata”, e il regno di Dio entra nel nostro tempo.
Per meditare
(Commento
CCC) (CCC 1169) Per questo la Pasqua
non è semplicemente una festa tra le altre: è la “festa delle feste”, la
“solennità delle solennità”, come l'Eucaristia è il sacramento dei sacramenti
(il grande sacramento). Sant'Atanasio la chiama “la grande domenica”
[Sant'Atanasio di Alessandria, Epistula
festivalis, 1 (anno 329), 10: PG 26, 1366], come la Settimana santa in
Oriente è chiamata “la grande Settimana”. Il mistero della risurrezione, nel
quale Cristo ha annientato la morte, permea della sua potente energia il nostro
vecchio tempo, fino a quando tutto gli sia sottomesso. (Continua)