Commento CCC a YouCat Domanda n. 192 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 192 - Parte II. Può la Chiesa modificare e rinnovare la liturgia?
(Risposta Youcat ripetizione)
Ci
sono parti modificabili e parti immodificabili della Liturgia. Immodificabile è
tutto ciò che è di origine divina, come ad esempio le parole di Gesù in
occasione dell’ultima cena. Accanto a queste ci sono parti modificabili, che la
Chiesa talvolta deve addirittura modificare. Il mistero di Cristo deve essere
annunciato, celebrato e vissuto in tutti i tempi; per questo la liturgia deve
corrispondere allo spirito e alla cultura di tutti i popoli.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1202) Le varie tradizioni liturgiche hanno avuto origine proprio in funzione
della missione della Chiesa. Le Chiese di una stessa area geografica e
culturale sono giunte a celebrare il mistero di Cristo con espressioni
particolari, culturalmente caratterizzate: nella tradizione del “deposito della
fede” [2Tm 1,14], nel simbolismo liturgico, nell'organizzazione della comunione
fraterna, nella comprensione teologica dei misteri e in varie forme di santità.
In questo modo Cristo, luce e salvezza di tutti i popoli, viene manifestato
attraverso la vita liturgica di una Chiesa al popolo e alla cultura ai quali
essa è inviata e nei quali è radicata. La Chiesa è cattolica: può quindi
integrare nella sua unità, purificandole, tutte le vere ricchezze delle culture
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 23; Id., Unitatis
redintegratio, 4].
Per meditare
(Commento Youcat) Gesù ha raggiunto tutto l’uomo, la sua
mente e il suo intelletto, il suo cuore e la sua volontà; esattamente questo è
quello che egli vuole anche nella Liturgia.
Per questo essa ha in Africa aspetti diversi da quelli che ha in Europa, nelle
case per anziani ha tratti diversi che nelle giornate mondiali della gioventù e
nelle parrocchie diversi che nei conventi. Ma deve essere sempre riconoscibile
che si tratta dell’unica liturgia dell’unica Chiesa diffusa in tutto il mondo.
(Commento CCC) (CCC
1207) E' opportuno che la celebrazione della liturgia tenda ad esprimersi nella
cultura del popolo in cui la Chiesa è inserita, senza tuttavia sottomettersi ad
essa. D'altra parte, la liturgia stessa genera e plasma le culture. (Continua)