Commento CCC a YouCat Domanda n. 229 – Parte II.
YOUCAT Domanda n. 229 - Parte II. Che cosa rende un uomo disposto alla penitenza?
(Risposta
Youcat - ripetizione) Prendendo coscienza del peccato personale
si percepisce il desiderio di migliorarsi: questo è il pentimento, che
raggiungiamo considerando la contraddizione fra l'amore di Dio e il nostro
peccato. Allora proviamo dolore per i nostri peccati, ci proponiamo di cambiare
la nostra vita e riponiamo tutta la nostra speranza nell'aiuto di Dio.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1432) Il cuore dell'uomo è pesante e indurito. Bisogna che Dio dia all'uomo un
cuore nuovo [Ez 36,26-27]. La conversione è anzitutto un'opera della grazia di
Dio che fa ritornare a lui i nostri cuori: “Facci ritornare a te, Signore, e
noi ritorneremo” (Lam 5,21). Dio ci dona la forza di ricominciare. E' scoprendo
la grandezza dell'amore di Dio che il nostro cuore viene scosso dall'orrore e
dal peso del peccato e comincia a temere di offendere Dio con il peccato e di
essere separato da lui. Il cuore umano si converte guardando a colui che è
stato trafitto dai nostri peccati [Gv 19,37; Zc 12,10]. “Teniamo fisso lo
sguardo sul sangue di Cristo, e consideriamo quanto sia prezioso per Dio, suo
Padre; infatti, sparso per la nostra salvezza, offrì al mondo intero la grazia
della conversione” [San Clemente di Roma, Epistula
ad Corinthios, 7, 4].
Per meditare
(Commento Youcat) La realtà del peccato viene spesso rimossa;
c'è addirittura chi crede che contro il senso di colpa ci sia bisogno solo di
una terapia psicologica. Un vero senso di colpa è invece importante. È come in
macchina: quando il tachimetro ci dice che abbiamo superato il limite di
velocità, la colpa non è del tachimetro, ma di chi guida. Allo stesso modo,
quanto più ci avviciniamo a Dio, che è luce, tanto più emergono anche i nostri
lati oscuri; meno male che Dio non è una luce che brucia, ma una luce che sana;
per questo il pentimento ci spinge a penetrare nella luce in cui recuperiamo la
salvezza.
(Commento CCC)
(CCC 1433) Dopo la pasqua, è lo Spirito Santo che convince “il mondo quanto al
peccato” (Gv 16,8-9), cioè al fatto che il mondo non ha creduto in colui che il
Padre ha inviato. Ma questo stesso Spirito, che svela il peccato, è il
Consolatore [Gv 15,26] che dona al cuore dell'uomo la grazia del pentimento e
della conversione [At 2,36-38; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Dominum et Vivificantem, 27-48]. (Fine)