Commento CCC a YouCat Domanda n. 250 – Parte VII.
YOUCAT Domanda n. 250 - Parte VII. In che modo la Chiesa intende il sacramento dell'ordine?
(Risposta
Youcat - ripetizione) I sacerdoti dell'Antica Alleanza
concepivano il loro ruolo come un'intermediazione fra il cielo e la terra, fra
Dio e il suo popolo. Poiché Cristo «è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini»
(1 Tm 2, 5), egli ha portato a compimento e concluso questo sacerdozio. Dopo
Cristo ci può essere sacerdozio solo in Cristo, nel sacrificio di Cristo sulla
croce e con la vocazione e la missione apostolica di Cristo.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1550) Questa presenza di Cristo nel ministro non deve essere intesa come se
costui fosse premunito contro ogni debolezza umana, lo spirito di dominio, gli
errori, persino il peccato. La forza dello Spirito Santo non garantisce nello
stesso modo tutti gli atti dei ministri. Mentre nell'amministrazione dei
sacramenti viene data questa garanzia, così che neppure il peccato del ministro
può impedire il frutto della grazia, esistono molti altri atti in cui
l'impronta umana del ministro lascia tracce che non sono sempre il segno della
fedeltà al Vangelo e che di conseguenza possono nuocere alla fecondità
apostolica della Chiesa.
Per meditare
(Commento Youcat) Un sacerdote cattolico che amministra i
Sacramenti non opera in forza di un potere proprio né della sua eccellenza
morale (che a volte, purtroppo, neppure possiede), ma opera «in persona
Christi»; con l'ordinazione egli acquisisce la forza di Cristo che trasforma,
che sana e che salva. Poiché un sacerdote non ha niente che gli sia proprio, è
solo un servitore; il segno distintivo di ogni sacerdote è quindi un'umile
meraviglia per la propria vocazione.
(Commento CCC) (CCC
1551) Questo sacerdozio è ministeriale.
“Questo ufficio che il Signore ha affidato ai pastori del suo popolo è un vero servizio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 24]. Esso è interamente
riferito a Cristo e agli uomini. Dipende interamente da Cristo e dal suo unico
sacerdozio ed è stato istituito in favore degli uomini e della comunità della
Chiesa. Il sacramento dell'Ordine comunica “una potestà sacra”, che è
precisamente quella di Cristo. L'esercizio di tale autorità deve dunque
misurarsi sul modello di Cristo, che per amore si è fatto l'ultimo e il servo
di tutti [Mc 10,43-45; 1Pt 5,3 ]. “Il Signore ha esplicitamente detto che la
sollecitudine per il suo gregge era una prova di amore verso di lui” [San
Giovanni Crisostomo, De sacerdotio,
2, 4: PG 48, 635; cf. Gv 21,15-17]. (Continua)