Commento CCC a YouCat Domanda n. 255
YOUCAT Domanda n. 255 - Parte II. Che cosa avviene con l'ordinazione diaconale?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
Con la consacrazione diaconale il candidato viene ordinato,
all'interno del sacramento dell'ordinazione, ad un servizio suo proprio; egli
rappresenta Cristo non «come colui che è venuto per farsi servire, ma per
servire e per dare la propria vita in riscatto per molti» (Mt 20, 28), che
nella formula della liturgia dell'ordinazione suona: «A servizio della Parola,
dell'Altare e della carità il Diacono è a disposizione di tutti».
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1570) I diaconi partecipano in una maniera particolare alla
missione e alla grazia di Cristo [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 41; Id., Ad
gentes, 16]. Il sacramento
dell'Ordine imprime in loro un sigillo
(“carattere”) che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si
è fatto “diacono”, cioè servo di tutti [Mc 10,45; Lc 22,27; San Policarpo di
Smirne, Epistula ad Philippenses, 5,
2]. Compete ai diaconi, tra l'altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella
celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell'Eucaristia, distribuirla,
assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare,
presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 29; Id., Sacrosanctum
concilium, 35, 4; Id., Ad gentes,
16]. 1570
Per meditare
(Commento
Youcat b) Per secoli il diaconato fu solo una tappa intermedia nel
percorso verso l'ordinazione sacerdotale; oggi è invece nuovamente un incarico
autonomo che possono ricoprire i celibi come anche coloro che sono sposati: da
una parte si è voluto nuovamente sottolineare la funzione di servizio della
Chiesa, dall'altra, come nella Chiesa primitiva, si è voluto affiancare ai
preti un ordine che si accollasse particolari compiti pastorali e sociali
all'interno della Chiesa. Anche l'ordinazione diaconale imprime sul consacrato
un sigillo indelebile che dura tutta la vita.
(Commento
CCC) (CCC 1579) Tutti i ministri ordinati della Chiesa latina, ad eccezione
dei diaconi permanenti, sono normalmente scelti fra gli uomini credenti che
vivono da celibi e che intendono conservare il celibato “per il Regno dei cieli” (Mt 19,12). Chiamati a
consacrarsi con cuore indiviso al Signore e alle “sue cose” [1Cor 7,32], essi
si donano interamente a Dio e agli uomini. Il celibato è un segno di questa
vita nuova al cui servizio il ministro della Chiesa viene consacrato;
abbracciato con cuore gioioso, esso annuncia in modo radioso il regno di Dio
[Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum
ordinis, 16].