Commento CCC a YouCat Domanda n. 278
YOUCAT Domanda n. 278 - Parte II. Qual è il carattere del funerale cristiano?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
Un funerale cristiano è un servizio reso dalla comunità ai suoi
defunti; accoglie la tristezza dei familiari e degli amici che restano in vita,
ma ha anche sempre i tratti pasquali: è infatti in Cristo che noi moriamo per
celebrare con lui la festa della risurrezione.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1689 Il sacrificio
eucaristico. Quando la celebrazione ha luogo in chiesa, l'Eucaristia è il
cuore della realtà pasquale della morte cristiana [Rito delle esequie, Premesse 1]. E' allora che la Chiesa esprime la
sua comunione efficace con il defunto: offrendo al Padre, nello Spirito Santo,
il sacrificio della morte e della risurrezione di Cristo, gli chiede che il suo
figlio sia purificato dai suoi peccati e dalle loro conseguenze e che sia
ammesso alla pienezza pasquale della mensa del Regno [Rito delle esequie, Al sepolcro, 89]. E' attraverso l'Eucaristia
così celebrata che la co munità dei fedeli, specialmente la famiglia del
defunto, impara a vivere in comunione con colui che “si è addormentato nel
Signore”, comunicando al corpo di Cristo di cui egli è membro vivente, e
pregando poi per lui e con lui.
Per meditare
(Commento
CCC) (CCC 1690) L'addio (“a-Dio”)
al defunto è la sua “raccomandazione a Dio” da parte della Chiesa. E' “l'ultimo
saluto rivolto dalla comunità cristiana a un suo membro, prima che il corpo sia
portato alla sepoltura” [Rito delle
esequie, Premesse, 10]. La tradizione bizantina lo esprime con il bacio di
addio al defunto: Con questo saluto finale “si canta per la sua dipartita da
questa vita e la sua separazione, ma anche perché esiste una comunione e una
riunione. Infatti, morti, non siamo affatto separati gli uni dagli altri,
poiché noi tutti percorriamo la medesima strada e ci ritroveremo nel medesimo
luogo. Non saremo mai separati, perché viviamo per Cristo, e ora siamo uniti a
Cristo, andando incontro a lui […] saremo tutti insieme in Cristo” [San Simeone
di Tessalonica, De ordine sepulturae,
367: PG 155, 685].