Commento CCC a YouCat Domanda n. 301
YOUCAT Domanda n. 301 - Come si diventa prudenti?
(Risposta Youcat) Si diventa prudenti quando si impara a
discernere ciò che è essenziale da ciò che non lo è, quando si impara a
prefiggersi scopi corretti e a scegliere i mezzi migliori per raggiungerli.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1806 a) La prudenza è la virtù che
dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene
e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo. L'uomo “accorto controlla i suoi
passi” (Prv 14,15). “Siate moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera” (1Pt
4,7). La prudenza è la “retta norma dell'azione”, scrive san Tommaso [San
Tommaso d'Aquino, Summa theologiae,
II-II, 47, 2] sulla scia di Aristotele. Essa non si confonde con la timidezza o
la paura, né con la doppiezza o la dissimulazione.
Per meditare
(Commento Youcat) La virtù della
prudenza è quella che per così dire guida tutte le altre virtù; è la capacità
di riconoscere ciò che è giusto; chi desidera condurre una vita di bontà deve
sapere che cos'è il «bene» e deve riconoscerne il valore, come il mercante del
Vangelo «trovata una perla di grande valore va, vende tutti i suoi averi e la
compra» (Mt 13, 46); è proprio l'uomo prudente che può regolare giustizia,
fortezza e la giusta temperanza per compiere il bene.
(Commento CCC) (CCC
1806 b) E' detta “auriga virtutum” -
cocchiere delle virtù: essa dirige le altre virtù indicando loro regola e
misura. E' la prudenza che guida immediatamente il giudizio di coscienza.
L'uomo prudente decide e ordina la propria condotta seguendo questo giudizio.
Grazie alla virtù della prudenza applichiamo i principi morali ai casi
particolari senza sbagliare e superiamo i dubbi sul bene da compiere e sul male
da evitare. (CCC 1835) La prudenza dispone la ragione pratica a discernere, in
ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per
attuarlo.