Quarta Domenica Tempo Ordinario A: Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli
Quarta Domenica Tempo Ordinario A: Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli
Questa quarta
Domenica ci ricorda che il segreto per ottenere sempre l’aiuto, l’intervento e
la protezione divini è uno solo: cercare Dio, fare sempre la sua volontà,
mantenersi fedeli alla sua parola. Egli protegge
e aiuta
sempre i suoi fedeli che il mondo
osteggia, per cui non ne lascerà mai perire o soccombere nessuno.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Sof 2, 3; 3, 12-13: “3Cercate il Signore voi
tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate
l'umiltà; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno dell'ira del Signore. 12Lascerò
in mezzo a te un popolo umile e povero". Confiderà nel nome del Signore13il
resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare
e riposare senza che alcuno li molesti”.
1 Corinzi 1, 26-31: “26Considerate
infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal
punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. 27Ma
quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti;
quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; 28quello che è ignobile e disprezzato per il
mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che
sono, 29perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. 30Grazie
a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera
di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, 31perché, come sta
scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore”.
Mt 5, 1-12a: “In quel tempo, 1Vedendo le folle, Gesù
salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:3"Beati i
poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. 4Beati
quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. 5Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra. 6Beati quelli che hanno fame e
sete della giustizia, perché saranno saziati.7Beati
i misericordiosi, perché troveranno misericordia. 8Beati
i puri di cuore, perché vedranno Dio. 9Beati gli
operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. 10Beati i
perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. 11Beati
voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta
di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.
Meditiamo con lo Spirito Santo
Più di sei secoli
prima di Cristo, il profeta Sofonia fu mandato dal Signore alle classi
dominanti del popolo di Dio: ricchi commercianti, alti funzionari, capi del
popolo, ecc., che approfittavano delle loro posizioni per arricchirsi a danno
dei poveri e a spese del popolo umile. Egli le rimproverò severamente, mentre
invece esortò i poveri e gli umili a continuare a fare, con coraggio e umiltà,
tutto quello che è giusto e onesto agli occhi di Dio. Il Signore promise ai poveri
e umili che, pur essendo una minoranza, un piccolo gregge e un piccolo resto, avrebbe
affidato loro i suoi progetti di salvezza e i suoi disegni di santità. Più si sarebbero
mantenuti piccoli, poveri e umili, più li avrebbe colmati di grazie e di aiuto
e avrebbe agito in loro, e per mezzo di loro.
Il segreto per ottenere sempre l’aiuto
divino, il suo intervento e la sua protezione è uno solo: cercare Dio, fare la
sua volontà, mantenersi sempre fedeli alla sua parola. La seconda lettura di questa
domenica, 1ª Corinzi è molto chiara: Dio ha scelto ciò che per il mondo è stolto, per
confondere i sapienti; ciò che è debole, per confondere i forti; ciò che è
ignobile, disprezzato e nulla per ridurre al nulla le cose che sono. Cristo per
noi si è fatto sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché
possiamo vantarci solamente in Lui.
Egli protegge e aiuta sempre i suoi
fedeli che il mondo osteggia. Non
lascerà perire o soccombere nessuno di loro.
Il Vangelo approfondisce queste promesse,
precisando la natura della protezione e dell’aiuto di Gesù. Esse sono le sue beatitudini, promesse divine e condizioni
con le quali Cristo sovverte e capovolge tutte le valutazioni umane. Nel suo Regno
sono privilegiati: i deboli, non i forti; i poveri, non i ricchi; gli afflitti,
non i gaudenti; i miti non i prepotenti; gli affamati e assetati, non i sazi; i
misericordiosi, non i severi inflessibili; i pacifici, non i violenti; i
perseguitati, non i persecutori; gli insultati e derisi, non gli insultatori e
derisori. Le beatitudini
disegnano alla perfezione il volto di Cristo e gli atteggiamenti vincenti del
suo Regno.
Solo questi ottengono la vittoria sul mondo. Gesù lo ha promesso: “Non temete, io ho vinto il mondo”, aggiungendo
che la nostra fede in Lui sarà la nostra
vittoria sul mondo. Le cosiddette vittorie del mondo in realtà sono solo sconfitte.
Il Regno dei cieli, dice il Concilio Vaticano II, avanza sempre nell’umanità
e nella storia fra le tribolazioni della
terra e le consolazioni del cielo. In questo modo, con la potente grazia
del Signore, supera tutte le opposizioni, gli ostacoli e le persecuzioni di
ogni genere.
Gesù ci ha avvertiti: se hanno combattuto lui, combatteranno anche
i suoi seguaci: profeti, sacerdoti, discepoli, apostoli, credenti in lui. La
sorte dei suoi seguaci, quindi, è la stessa del loro Maestro. Tutto quello che ha portato il Figlio di Dio dalla Croce e il Calvario alla Resurrezione e alla
Gloria, porterà anche noi alla nostra resurrezione, gloria e beatitudine eterne che
ci ha promesso.
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
Ricordando che Dio ha promesso ai poveri e gli umili la
gioia del suo regno, la nostra prima richiesta è di concederci il dono di poterlo
adorare con tutta l’anima e di poter amare tutti i nostri fratelli nella carità
del Cristo. La seconda domanda è che la Chiesa non si lasci sedurre dalle
potenze del mondo ma, come i piccoli e i poveri del vangelo segua con fiducia
il suo sposo e Signore, sperimentando la forza del suo Spirito: “Dio grande e misericordioso, concedi a noi
tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella
carità del Cristo”. “O Dio, che hai
promesso ai poveri e agli umili la gioia del tuo regno, fa’ che la Chiesa non
si lasci sedurre dalle potenze del mondo, ma a somiglianza dei piccoli del
vangelo segua con fiducia il suo sposo e Signore, per sperimentare la forza del
tuo Spirito”.
Nell’offrire al Signore il Pane e il vino gli chiediamo di
accogliere con bontà i doni che noi, suo popolo santo, deponiamo sul suo altare,
e di trasformarli in sacramento di salvezza: “Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo,
deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza”.
Ringraziando il Signore per averci nutriti alla sua mensa,
gli chiediamo che la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di
salvezza, consenta di estendere la vera fede sino agli estremi confini della
terra: “O Dio, che ci hai nutriti alla
tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di
salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra”.
GUALBERTO GISMONDI