Commento CCC a YouCat Domanda n. 370 – Parte II.
YOUCAT Domanda n. 370 – Parte II. Perché lo Stato deve proteggere e appoggiare le famiglie?
(Risposta Youcat – ripetizione) Il bene e il futuro stesso di uno Stato dipendono da come la sua più
piccola unità, la famiglia, vive e si dispiega.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2211) La comunità politica ha il dovere di onorare la
famiglia, di assisterla, e di assicurarle in particolare: - la libertà di
costituirsi, di procreare figli e di educarli secondo le proprie convinzioni
morali e religiose; - la tutela della stabilità del vincolo coniugale e
dell'istituto familiare; - la libertà di professare la propria fede, di
trasmetterla, di educare in essa i figli, avvalendosi dei mezzi e delle
istituzioni necessarie; - il diritto alla proprietà privata, la libertà di
intraprendere un'attività, di procurarsi un lavoro e una casa, il diritto di
emigrare; - in conformità alle istituzioni dei paesi, il diritto alle cure
mediche, all'assistenza per le persone anziane, agli assegni familiari; - la
difesa della sicurezza e della salute, particolarmente in ordine a pericoli
come la droga, la pornografia, l'alcolismo, ecc.; - la libertà di formare
associazioni con altre famiglie e di essere in tal modo rappresentate presso le
autorità civili [Cf. Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 46].
Per meditare
(Commento Youcat) Nessuno Stato ha il diritto di interferire con la
cellula elementare della società, che è la famiglia, e di negarle il diritto
all'esistenza; nessuno Stato ha il diritto di definire la famiglia in modo
diverso dal piano della Creazione; e nessuno Stato ha il diritto di privare la
famiglia delle sue funzioni fondamentali, in particolare di quella educativa.
Piuttosto ogni Stato ha il dovere di aiutare e di promuovere la famiglia e di
sovvenire ai suoi bisogni materiali.
(Commento
CCC) (CCC 2250) “La salvezza della persona e
della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice
situazione della comunità coniugale e familiare” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 47].