Commento CCC a YouCat Domanda n. 377 – Parte I.
YOUCAT Domanda n. 377 – Parte I. Quando bisogna negare la propria obbedienza allo Stato?
(Risposta Youcat) Nessuno
può seguire disposizioni provenienti da parte dello Stato che contraddicano le
leggi divine.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2242) Il cittadino è obbligato in coscienza a non
seguire le prescrizioni delle autorità civili quando tali precetti sono
contrari alle esigenze dell'ordine morale, ai diritti fondamentali delle
persone o agli insegnamenti del Vangelo. Il rifiuto
d'obbedienza alle autorità civili, quando le loro richieste contrastano con
quelle della retta coscienza, trova la sua giustificazione nella distinzione
tra il servizio di Dio e il servizio della comunità politica. “Rendete […] a
Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (Mt 22,21). “Bisogna
obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”
(At 5,29). “Dove i cittadini sono oppressi da una autorità pubblica che va al
di là delle sue competenze, essi non ricusino quelle cose che sono
oggettivamente richieste dal bene comune; sia però loro lecito difendere i
diritti propri e dei propri concittadini contro gli abusi di questa autorità,
nel rispetto dei limiti dettati dalla legge naturale ed evangelica” [Gaudium et spes, 74].
Per meditare
(Commento Youcat) L’Apostolo
Pietro ci invita all'obbedienza allo Stato, ma non in maniera incondizionata:
«Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini» (At 5, 29). Se lo Stato
stabilisse regole o adottasse misure razziste, sessiste o lesive del diritto
alla vita, un cristiano è tenuto in coscienza a negare la propria obbedienza, a
sottrarsi alla cooperazione ed eventualmente ad opporre anche la propria
resistenza.
(Commento CCC) (CCC
2256) Il cittadino è obbligato in coscienza a non
seguire le prescrizioni delle autorità civili quando tali precetti si oppongono
alle esigenze dell'ordine morale. “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli
uomini” (At 5,29).