Commento CCC a YouCat Domanda n. 377 – Parte II
YOUCAT Domanda n. 377 – Parte II. Quando bisogna negare la propria obbedienza allo Stato?
(Risposta Youcat – ripetizione) Nessuno può seguire disposizioni provenienti da parte dello Stato che
contraddicano le leggi divine.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2244) Ogni istituzione si ispira, anche
implicitamente, ad una visione dell'uomo e del suo destino, da cui deriva i
propri criteri di giudizio, la propria gerarchia dei valori, la propria linea
di condotta. Nella maggior parte delle società le istituzioni fanno riferimento
ad una certa preminenza dell'uomo sulle cose. Solo la Religione divinamente
rivelata ha chiaramente riconosciuto in Dio, Creatore e Redentore, l'origine e
il destino dell'uomo. La Chiesa invita i poteri politici a riferire i loro
giudizi e le loro decisioni a tale ispirazione della verità su Dio e sull'uomo.
Le società che ignorano questa ispirazione o la rifiutano in nome della loro
indipendenza in rapporto a Dio, sono spinte a cercare in se stesse oppure a
mutuare da una ideologia i loro riferimenti e il loro fine e, non tollerando
che sia affermato un criterio oggettivo del bene e del male, si arrogano
sull'uomo e sul suo destino un potere assoluto, dichiarato o non apertamente
ammesso, come dimostra la storia [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 45-46].
Per meditare
(Commento Youcat) L’Apostolo
Pietro ci invita all'obbedienza allo Stato, ma non in maniera incondizionata:
«Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini» (At 5, 29). Se lo Stato
stabilisse regole o adottasse misure razziste, sessiste o lesive del diritto
alla vita, un cristiano è tenuto in coscienza a negare la propria obbedienza, a
sottrarsi alla cooperazione ed eventualmente ad opporre anche la propria resistenza.
(Commento CCC) (CCC
2257) Ogni società ispira i propri giudizi e la
propria condotta ad una visione dell'uomo e del suo destino. Al di fuori della
luce del Vangelo su Dio e sull'uomo, è facile che le società diventino
totalitarie.