Commento CCC a YouCat Domanda n. 386 – Parte II.
YOUCAT Domanda n. 386 – Parte II. Perché il quinto comandamento tutela anche l'integrità fisica e spirituale di una persona?
(Risposta Youcat – ripetizione) Il diritto alla vita e la dignità di un essere umano sono un tutt'uno, e
sono legati l'uno all'altro in maniera inseparabile; si può portare un uomo
alla morte anche spiritualmente.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2286) Lo scandalo può essere provocato dalla legge o
dalle istituzioni, dalla moda o dall'opinione pubblica. Così, si rendono
colpevoli di scandalo coloro che promuovono leggi o strutture sociali che
portano alla degradazione dei costumi e alla corruzione della vita religiosa, o
a “condizioni sociali che, volutamente o no, rendono ardua o praticamente
impossibile una condotta di vita cristiana, conformata ai precetti del Sommo
Legislatore” [Pio XII, Messaggio
radiofonico (1° giugno 1941)]. La stessa cosa vale per i capi di imprese i
quali danno regolamenti che inducono alla frode, per i maestri che “esasperano”
i loro allievi o per coloro che, manipolando l'opinione pubblica, la sviano dai
valori morali.
Per meditare
(Commento Youcat) Il comandamento
«non uccidere» (Es 20,13) fa riferimento all'incolumità spirituale e fisica
al tempo stesso. Ogni seduzione e ogni istigazione al male, ogni ricorso alla
violenza costituiscono un peccato grave soprattutto quando avvengono nel
contesto di un rapporto di subordinazione; il delitto è di particolare gravità
quando si è in presenza di una subordinazione fra adulti e bambini. Non si
intende solo l'abuso sessuale, ma anche lo scandalo spirituale che
avvenga ad opera di genitori, di Sacerdoti, insegnanti o educatori, così come
lo sviamento dai valori morali.
(Commento CCC) (CCC 2287) Chi usa i poteri di cui dispone in modo tale da
spingere ad agire male, si rende colpevole di scandalo e responsabile del male
che, direttamente o indirettamente, ha favorito. “E' inevitabile che avvengano
scandali, ma guai a colui per cui avvengono” (Lc 17,1). (CCC 2326) Lo scandalo
costituisce una colpa grave quando chi lo provoca con azione o con omissione
deliberatamente spinge altri a peccare gravemente.