Commento CCC a YouCat Domanda n. 497 + Mercoledì Tempo Ordinario 1 sett.
YOUCAT Domanda n. 497 - Perché è di aiuto rivolgersi ai santi quando preghiamo?
(Risposta Youcat) I santi sono persone accese dallo
Spirito Santo, e mantengono acceso nella Chiesa il fuoco di Dio. Già durante la
loro vita terrena i santi pregavano con ardore, diffondendo la preghiera,
poiché vicino a loro è più facile pregare. Certo, non possiamo mai adorare i
santi, ma possiamo pregarli perché intercedano per noi presso la maestà di
Dio.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2683) I testimoni che ci hanno preceduto nel Regno [Eb
12,1], specialmente coloro che la Chiesa riconosce come “santi”, partecipano
alla tradizione vivente della preghiera, mediante l'esempio della loro vita, la
trasmissione dei loro scritti e la loro preghiera oggi. Essi contemplano Dio,
lo lodano e non cessano di prendersi cura di coloro che hanno lasciato sulla
terra. Entrando nella “gioia” del loro Signore, essi sono stati stabiliti “su
molto” [Mt 25,21]. La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al
disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo pregarli d'intercedere per noi e per il
mondo intero.
Per meditare
(Commento
Youcat) Intorno
ai grandi santi sono sorte scuole di pietà (Spiritualità), che, come i tanti
colori dello spettro, rinviano alla luce pura di Dio; tutte pongono l'accento
su un elemento fondamentale della fede per condurre, tramite strade differenti,
al cuore di essa e alla donazione a Dio; ad esempio la spiritualità francescana
pone l'accento sulla povertà in spirito, quella benedettina sulla lode a Dio e
quella ignaziana sui temi della decisione e della vocazione. Una spiritualità
verso la quale ci si sente attratti a seconda della propria personalità è
sempre anche una scuola di preghiera.
(Commento CCC) (CCC 2684) Nella comunione dei santi si sono sviluppate,
lungo la storia delle Chiese, diverse spiritualità.
Il carisma personale di un testimone dell'amore di Dio per gli uomini si è
potuto trasmettere, come “lo spirito” di Elia a Eliseo [2Re 2,9] e a Giovanni
Battista [Lc 1,17], perché alcuni discepoli avessero parte a tale spirito
[Conc. Ecum. Vat. II, Perfectae caritatis,
2]. Una spiritualità è anche alla confluenza di altre correnti, liturgiche e
teologiche, e testimonia dell'inculturazione della fede in un contesto umano e
nella sua storia. Le spiritualità cristiane partecipano alla tradizione vivente
della preghiera e sono guide indispensabili per i fedeli. Esse, nella loro
ricca diversità, riflettono l'unica e pura luce dello Spirito Santo. “Lo
Spirito è veramente il luogo dei santi, e per lo Spirito il santo è una dimora
particolarmente adatta, poiché il santo si offre ad abitare con Dio ed è
chiamato suo tempio” [San Basilio Magno, Liber
de Spiritu Sancto, 26, 62: PG 32, 184].
(Prossima domanda: Si può pregare in ogni luogo?)
Ogni giorno pubblichiamo il “Commento quotidiano alle letture bibliche delle S. Messe” e i
commenti al “Catechismo dei giovani
(Youcat) fino al loro completamento.
Mercoledì 1 sett. TO
La prima lettura mostra che per i giovani sovente non è
facile riconoscere la voce di Dio e la sua parola. Gli anziani e quanti hanno
più esperienza possono aiutarli a diventarne attenti ascoltatori e fedeli
attuatori.
Ascoltiamo la Parola di Dio
1Sam 3, 1-10. 19-20:
In quei giorni 1il giovane Samuele serviva il
Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le
visioni non erano frequenti. 2E quel giorno avvenne che Eli stava
dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva
più a vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele
dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 4Allora
il Signore chiamò: "Samuele!" ed egli rispose: "Eccomi", 5poi
corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose:
"Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si mise a dormire. 6Ma
il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!"; Samuele si alzò e corse da
Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quello rispose di nuovo:
"Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". 7In
realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli
era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a
chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò nuovamente e
corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese
che il Signore chiamava il giovane. 9Eli disse a Samuele:
"Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: "Parla, Signore, perché
il tuo servo ti ascolta"". Samuele andò a dormire al suo posto. 10Venne
il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte:
"Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il
tuo servo ti ascolta". 19Samuele crebbe e il Signore fu con
lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. 20Perciò
tutto Israele, da Dan fino a Betsabea, seppe che Samuele era stato costituito
profeta del Signore.
Mc 1, 29-39: In
quel tempo, Gesù uscito 29dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di
Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre
e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare
prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. 32Venuta
la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.
33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì
molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non
permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 35Al mattino
presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto,
e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle
sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti
cercano!". 38Egli disse loro: "Andiamocene altrove, nei
villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono
venuto!". 39E andò per tutta la Galilea,
predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Meditiamo con lo Spirito Santo
Al giovane Samuele, che ora abita già nel Tempio, il Signore
fa sentire la sua voce durante la notte. Samuele, ancora inesperto, pensa che a
chiamarlo sia il sacerdote Eli. Ricorre più volte a lui, fino a che Eli
comprende che è il Signore a chiamare il giovane e gli insegna come
comportarsi.
Appena udirà la sua voce dovrà rispondergli: "Parla,
Signore, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele, da quel momento fece così
e non lasciò cadere a vuoto nessuna parola del Signore. Dio fu sempre con lui,
e tutto Israele seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore.
Il
Vangelo ci presenta Gesù che, per tutta la vita, si chinò sempre sulle miserie,
le sofferenze e le necessità spirituali e materiali delle persone umane. Ogni
giorno, alternava periodi di guarigione e d’insegnamento alle folle, con quelli
di preghiera col Padre, nella solitudine e nelle notti.
Alle parole dei suoi
discepoli: "Tutti ti
cercano!" risponde, però, che non può fermarsi
soltanto in un luogo, ma deve passare da un villaggio all’altro, perché il
Padre lo ha inviato ad annunciare il Regno dei cieli e predicare il Vangelo a
tutta l’umanità.
La potenza di Gesù è data dalla sua continua unione alla
volontà del Padre, col quale rimane in preghiera continua, incessante e
profonda. Il Padre, a sua volta, conferma con la sua autorità e potenza, tutto
quello che fa il Figlio.
Riflessione
Come arriva il giovane Samuele a riconoscere la voce del
Signore che lo chiama?
Che formula suggerisce l’anziano sacerdote Eli a Samuele per
ascoltare la voce del Signore?
Che cosa risponde Gesù ai discepoli che gli dicono: "Tutti ti cercano"?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa:
“Ispira con la tua
paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera,
perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto”.