Commento CCC a YouCat Domanda n. 498 + Giovedì Tempo Ordinario 1 sett.



YOUCAT Domanda n. 498 - Si può pregare in ogni luogo?


(Risposta Youcat) Sì, si può pregare in ogni luogo; e tuttavia un cattolico, per pregare, cercherà i luoghi nei quali Dio «abita» in maniera speciale: ad esempio le chiese cattoliche, dove nostro Signore è presente nel Tabernacolo sotto la forma del pane consacrato.   

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2691) La chiesa, casa di Dio, è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale. E' anche il luogo privilegiato dell'adorazione della presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento. La scelta di un luogo adatto non è indifferente alla verità della preghiera: - per la preghiera personale, questo luogo può essere un “angolo di preghiera”, con la Sacra Scrittura e delle icone, per essere là, “nel segreto” davanti al nostro Padre [Mt 6,6]. In una famiglia cristiana, questa specie di piccolo oratorio favorisce la preghiera in comune; - nelle regioni in cui ci sono monasteri, è vocazione di queste comunità favorire la condivisione della preghiera delle Ore con i fedeli e permettere la solitudine necessaria ad una preghiera personale più intensa [Conc. Ecum. Vat. II, Perfectae caritatis, 7]; - i pellegrinaggi evocano il nostro cammino sulla terra verso il cielo. Sono tradizionalmente tempi forti di rinnovamento della preghiera. I santuari, per i pellegrini che sono alla ricerca delle loro vive sorgenti, sono luoghi eccezionali per vivere “come Chiesa” le forme della preghiera cristiana.

Per meditare

(Commento Youcat) È molto importante che preghiamo in ogni luogo: a scuola, in metropolitana, durante una festa e fra gli amici, perché tutto il mondo deve essere pervaso dalla Benedizione di Dio. È però importante anche visitare i luoghi santi nei quali Dio ci attende, in modo che possiamo riposarci presso di lui, e ricevere la sua forza, la sua grazia e la sua missione. Un vero cristiano, quando entra in una chiesa, non fa una semplice visita turistica, ma rimane brevemente in silenzio e in adorazione di Dio rinnovando la propria amicizia e il proprio amore nei suoi confronti.   

(Commento CCC) (CCC 2696) I luoghi più propizi per la preghiera sono l'oratorio personale o familiare, i monasteri, i santuari meta di pellegrinaggio e, soprattutto, la chiesa, che è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale e il luogo privilegiato dell'adorazione eucaristica.   

(Prossima domanda: Quando bisogna pregare?) 


Ogni giorno pubblichiamo il “Commento quotidiano alle letture bibliche delle S. Messe” e i commenti al “Catechismo dei giovani (Youcat) fino al loro completamento.

Giovedì 1 sett. TO


La prima lettura mostra che la vera fiducia è solo quella riposta in Dio. Israele non è fedele alla volontà di Dio e se ne allontana. Crede che lo salvi la fiducia nell’arca e si comporta male, combatte e viene sconfitto, mentre l’arca è catturata dai Filistei. 

Ascoltiamo la Parola di Dio


1Sam 4, 1-11: 1In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo contro i Filistei. Essi si accamparono presso Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati ad Afek. 2I Filistei si schierarono contro Israele e la battaglia divampò, ma Israele fu sconfitto di fronte ai Filistei, e caddero sul campo, delle loro schiere, circa quattromila uomini. 3Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: "Perché ci ha sconfitti oggi il Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l'arca dell'alleanza del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici". 4Il popolo mandò subito alcuni uomini a Silo, a prelevare l'arca dell'alleanza del Signore degli eserciti, che siede sui cherubini: c'erano con l'arca dell'alleanza di Dio i due figli di Eli, Ofni e Fineès. 5Non appena l'arca dell'alleanza del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra. 6Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo e dissero: "Che significa quest'urlo così forte nell'accampamento degli Ebrei?". Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore. 7I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: "È venuto Dio nell'accampamento!", ed esclamavano: "Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. 8Guai a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto. 9Siate forti e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini, dunque, e combattete!". 10Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì alla sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero trentamila fanti. 11In più l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Ofni e Fineès, morirono.12


Mc 1, 40-45: In quel tempo, 40Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: "Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro". 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura mostra che è fiducia autentica solo la fedeltà alla volontà di Dio. Israele è infedele a tale volontà e se ne allontana, illudendosi che lo salverà la presenza dell’arca. In seguito, si allontanerà di nuovo da Dio, illudendosi che a salvarlo sarà il tempio di Gerusalemme. Ma anche il tempio sarà distrutto, Gerusalemme devastata e il popolo finirà un’altra volta nella schiavitù. Ciò avviene perché nulla e nessuno può salvarsi nell’infedeltà a Dio o all’in fuori di lui. 
Ogni volta, Israele s’illude che qualcosa possa salvarlo miracolosamente dalle conseguenze del male che compie con le sue ripetute ingiustizie, peccati e disobbedienze a Dio. Dio non abbandona il suo popolo, ma permette che le conseguenze negative lo spingano a riflettere seriamente, e nel giusto modo, sulla reale causa dei suoi mali. Ogni volta, però, che la situazione d’Israele diventa disperata e tutto sembra perduto, il Signore interviene e salva il suo popolo. È solo l’obbedienza alla sua volontà a preservarci da ogni male. 
La sua bontà misericordiosa salva non solo nelle catastrofi materiali ma, anche e soprattutto, in quelle spirituali, quali la falsa fiducia in lui, la falsa obbedienza alla sua volontà, le false pretese di poter fare a meno di lui. 
Il Vangelo conferma questa realtà anche a livello personale. Oggi, infatti, ci presenta un caso di lebbra, la terribile malattia che distrugge l’essere umano in tutti i suoi aspetti, non solo corporei e materiali, ma anche spirituali, familiari e sociali. Il lebbroso veniva estromesso dalla convivenza umana, scartato perché considerato impuro, allontanato e abbandonato da tutti. Nessuno poteva avvicinarlo e toccarlo. Gesù, invece, ne ha subito compassione. Alla sua invocazione, "Se vuoi, puoi purificarmi!" lo prende per mano, lo tocca e lo guarisce completamente. Gli raccomanda poi di non parlarne a nessuno. 
Il lebbroso, invece, guarito e purificato, tutto felice, si dà a proclamare e divulgare a tutti la bontà del Signore. Il lebbroso insegna a tutti la preghiera più bella e infallibile da rivolgere al Signore ogni volta che siamo nella necessità di qualcosa: “Se vuoi, puoi”. Il Vangelo conferma la nostra fede nell’immancabile e infallibile risposta del nostro misericordioso Signore, Salvatore e Redentore: “Sì, lo voglio, sii purificato!”. 

Riflessione 


In che cosa consiste la fiducia nel Signore? 

Chi è l’unico e solo che può salvarci da ogni male?

Qual è la preghiera da rivolgere al Signore in ogni nostra necesstià?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Dio, che riveli i segni della tua presenza nella Chiesa, nella liturgia e nei fratelli, fa’ che non lasciamo cadere a vuoto nessuna tua parola, per riconoscere il tuo progetto di salvezza e divenire apostoli e profeti del tuo regno”. 

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