Commento CCC a YouCat Domanda n. 507 – Parte II. + Mercoledì delle ceneri.
YOUCAT Domanda n. 507 – Parte II. Perché talvolta si sperimenta che la preghiera non è di aiuto?
(Risposta Youcat – ripetizione) La preghiera non ci
procura ciò che a noi piacerebbe, ma solo la vicinanza con Dio; e proprio in un
apparente silenzio Dio ci invita a fare ancora un passo avanti nella donazione
senza riserve, nella fede incondizionata, nell'attesa che non conosce fine. Chi
prega deve lasciare a Dio tutta la libertà di dirci ciò che egli desidera, di
compiere ciò che egli chiede e di donarsi come egli vuole.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2751) Infine è in questa preghiera che Gesù ci rivela
e ci dona la “conoscenza” indissociabile del Padre e del Figlio, [Gv 17,3. 6-10.
25] che è il mistero stesso della vita di preghiera.
Per meditare
(Commento Youcat) Spesso diciamo:
«Ho pregato ma non sono stato esaudito»: forse La nostra preghiera non è
abbastanza intensa, come un giorno il Curato d'Ars chiese ad un confratello che
si lamentava del proprio insuccesso: «Hai pregato e hai sospirato... hai anche
digiunato e vegliato?»; può darsi anche che le nostre richieste a Dio non siano
giuste. Per questo Teresa d'Avila disse un giorno: «Non chiedere a Dio carichi
leggeri, chiedigli una schiena forte!
(Commento CCC) (CCC 2752) La preghiera suppone uno sforzo e una lotta
contro noi stessi e contro le insidie del tentatore. Il combattimento della
preghiera è inseparabile dal “combattimento spirituale”, necessario per agire
abitualmente secondo lo Spirito di Cristo: si prega come si vive, perché si
vive come si prega.
(Prossima domanda: Perché talvolta, durante la preghiera, non si sente nulla o si prova addirittura una sorta di avversione contro la preghiera?)
14 febbrario Mercoledì delle ceneri
Quaresima
Quaresima è il periodo liturgico che prepara alla Pasqua.
Dura quaranta giorni, come il tempo trascorso da Gesù nel deserto prima di
cominciare il suo ministero di salvezza. Essa c’invita all’ascolto frequente
della parola di Dio per risvegliare la nostra fede, alla preghiera per ottenere
la conversione nostra e della santa Chiesa e all’austerità per saperci
dominare. Inizia il mercoledì delle
ceneri con l’antichissimo rito di porre un poco di cenere sul capo dei
credenti, ricordando loro l’invito di Gesù: “convertitevi e credete al vangelo”.
Mercoledì delle Ceneri
La prima lettura invita al mutamento interiore, pensieri e
atteggiamenti, perché Dio, misericordioso, pietoso, lento
all'ira e grande nell’amore si muova a compassione del suo popolo. La
seconda lettura invita a riconciliarci con Dio e a non lasciar
passare invano la sua grazia. Nel Vangelo Gesù c’invita a fare opere
buone non per essere ammirati, ma per onorare il Padre dei cieli.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Gioele,
2,12-18: Così dice il Signore: 12"Ritornate
a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi
il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è
misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi
riguardo al male". 14Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci
dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. 15Suonate
il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. 16Radunate
il popolo, indite un'assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli,
i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 17Tra
il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
"Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti". Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
"Dov'è il loro Dio?". 18Il Signore si mostra geloso per la
sua terra e si muove a compassione del suo popolo.
2Cor 5,20-6,2: Fratelli, noi 20in nome di Cristo, siamo
ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome
di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21Colui che non
aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui
noi potessimo diventare giustizia di Dio. 1Poiché
siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di
Dio. 2Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e
nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Mt
6, 1-6. 16-18: In quel tempo Gesù
disse ai suoi discepoli: 1“State
attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere
ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro
che è nei cieli. 2Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la
tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade,
per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro
ricompensa. 3Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua
sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti
nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 5E
quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli
angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Invece,
quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo,
che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 16E
quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono
un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17Invece, quando tu digiuni,
profùmati la testa e làvati il volto, 18perché la gente non veda che
tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede
nel segreto, ti ricompenserà.
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura è la profezia di Gioele. Nel quinto secolo
a. C. un duplice flagello colpì Israele: una lunga siccità e
un’invasione di cavallette che devastarono i raccolti. Tutti, dai più vecchi ai
più giovani, popolo e sacerdoti, elevarono al Signore ardenti suppliche e
digiunarono.
La seconda lettura, da S. Paolo, presenta un forte invito a
riconciliarci con Dio, ad accogliere la grazia di questo tempo e non lasciarla
passare invano, perché siam in un momento favorevole e un tempo di salvezza. In esso il Signore ci
esaudisce e ci soccorre, per farci diventare veramente: giustizia di Dio e
ricorda come Dio sia misericordioso e pietoso,
lento all'ira, grande nell’amore, pieno di compassione per il suo popolo e
pronto a ravvedersi riguardo al male, invitandoci alla conversione
interiore, mutando i nostri atteggiamenti.
Gesù, nel
Vangelo, completa la profezia di Gioele, ammonendoci a non praticare la giustizia davanti agli uomini, per essere
ammirati da loro, altrimenti non avremo ricompensa presso il nostro Padre che è
nei cieli.
Gesù ricorda le tre opere classiche del pentimeno e della vita spirituale:
l’elemosina, la preghiera e il digiuno, raccomandando di attuarle sempre nel
nascondimento e nel segreto, senza ostentazioni.
L’elemosina va fatta in modo
che nessuno se ne accorga. La preghiera va fatta nella propria camera e non
ostentata agli angoli delle piazze. Il digiuno va fatto con volto lieto e
profumato, e non sfigurandosi.
La quaresima, quindi, ci ricorda che tutto
quello che facciamo con fede, amore e in gran segreto, produce buoni frutti, il
Padre lo vede e lo ricompensa con generosità divina.
Riflessione
Che cosa ci ricorda e raccomanda Gioele nella sua profezia?
Perché la Quaresima è un momento favorevole e un tempo di salvezza?
Qual
è la raccomandazione di Gesù, riguardo alle opere buone che dobbiamo fare?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
O Dio, nostro Padre,
concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera
conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penienza il
combattimento contro lo spirito del male.