Commento CCC a YouCat Domanda n. 508 – Parte II. + Venerdì dopo le ceneri.



   

YOUCAT Domanda n. 508 – Parte II. Perché talvolta, durante la preghiera, non si sente nulla o si prova addirittura una sorta di avversione contro la preghiera?


(Risposta Youcat – ripetizione) La distrazione durante la preghiera, La sensazione di vuoto o di aridità interiore o addirittura l'avversione contro la preghiera sono esperienze che fa chiunque preghi; perseverare con fedeltà è in questi casi già una preghiera.

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2729) La difficoltà abituale della nostra preghiera è la distrazione. Può essere relativa alle parole e al loro senso, nella preghiera vocale; può invece riguardare, più profondamente, colui che preghiamo, nella preghiera vocale (liturgica o personale), nella meditazione e nella preghiera contemplativa. Andare a caccia delle distrazioni equivarrebbe a cadere nel loro tranello, mentre basta tornare al nostro cuore: una distrazione ci rivela ciò a cui siamo attaccati, e questa umile presa di coscienza davanti al Signore deve risvegliare il nostro amore preferenziale per lui, offrendogli risolutamente il nostro cuore, perché lo purifichi. Qui si situa il combattimento: nella scelta del Padrone da servire [Mt 6,21.24].    

Per meditare

(Commento Youcat) È noto che santa Teresa di Lisieux non riuscì per un lungo periodo di tempo a sentire la benché minima traccia dell'amore di Dio; poco prima della morte, durante la notte la sorella Celine andò a trovarla e la trovò con le mani conserte. «Che fai? Dovresti cercare di dormire», le disse Celine. «Non ci riesco, soffro troppo. Però prego» fu la risposta di Teresa. «E cosa dici a Gesù?». «Io non gli dico niente, lo amo».  

(Commento CCC) (CCC 2736) Siamo convinti che “nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare” (Rm 8,26)? Chiediamo a Dio “i beni convenienti”? Il Padre nostro sa di quali cose abbiamo bisogno, prima che gliele chiediamo [Mt 6,8], ma aspetta la nostra domanda perché la dignità dei suoi figli sta nella loro libertà. Pertanto è necessario pregare con il suo Spirito di libertà, per poter veramente conoscere il suo desiderio [Rm 8,27]. 

(Prossima domanda: La preghiera non è forse una fuga di fronte alla realtà?)


Venerdì dopo le Ceneri


Il Signore dice a Isaia di annunciare che ciò che rende validi digiuno, elemosine e preghiere sono la carità e l’amore. Gesù risponde ai discepoli di Giovanni Battista e ai farisei che i suoi discepoli non possono far lutto né digiunare finché lo sposo, ossia lui stesso, è con loro.

Ascoltiamo la Parola di Dio


Is 58,1-9: Così dice il Signore: 1Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. 2Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: 3"Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. 4Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. 5È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? 6Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 7Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? 8Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. 9Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".

Mt 9, 14-15: In quel tempo, 14si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: "Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?". 15E Gesù disse loro: "Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.

Meditiamo con lo Spirito Santo


In ogni pratica penitenziale e religiosa vi è il pericolo che s’introducano orgoglio ed egoismo. Per questo Isaia annuncia che digiuno, elemosine e preghiere sono validi soltanto come espressioni di carità e amore. 
Il popolo chiede giudizi giusti e vuole la vicinanza di Dio, ma non compie opere buone, col pretesto che Dio non le vede né le conosce. 
Il Signore risponde, elencando i loro peccati. Nei giorni di digiuno curano i propri affari, angariano i loro operai, litigano e altercano, si colpiscono con pugni iniqui e fanno gungere in alto un gran chiasso. Inoltre, osano chiamare digiuno e gesti graditi al Signore esteriorità come piegare il capo come un giunco o usare sacco e cenere per letto. 
Il Signore, invece, vuole come digiuno: sciogliere le catene inique, affrancare dai legami ingiusti, liberare gli oppressi, spezzare ogni schiavitù, dividere il pane con gli affamati, introdurre in casa miseri e senza tetto, vestire chi è nudo, non trascurare i propri parenti. 
Solo facendo ciò, la loro luce sorgerà come aurora, le loro ferite rimargineranno, la giustizia camminerà davanti a loro e la gloria del Signore li seguirà. 
Allora, quando invocheranno o imploreranno aiuto, il Signore risponderà: "Eccomi!". 
Nel Vangelo Gesù eleva il discorso sul digiuno e le pratiche penitenziali a un livello ancora più elevato. I suoi amici e gli invitati alle sue nozze non possono far lutto né digiuno poiché egli, che è lo sposo, è vicino. Li faranno quando lo sposo sarà loro tolto. Con queste parole Gesù allude alla propria morte in croce, alla quale, però, seguirà la sua risurrezione. 

Riflessione 


Quali condizioni rendono validi e graditi a Dio il digiuno, le elemosine e le preghiere? 

Qual è il digiuno che il Signore vuole vamente?  

Perché i suoi amici e gli invitati alle sue nozze non devono né possono digiunare?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


Accompagna con la tua benevolenza, Padre misericordioso, i primi passi del nostro cammno penitenziale, perché all’osservanza esteriore corrisponda un profondo rinnovamento dello spirito”.

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