(Sabato 31 – Domenica 1 aprile) Domenica di Pasqua


Pasqua - Messa del giorno: risorti con Cristo, cercate le cose di lassù


La prima lettura presenta il discorso di Pietro al primo pagano convertito: il centurione romano Cornelio. Tutto l’annuncio è centrato su Gesù, il “Risorto”, salvatore di tutta l’umanità. Paolo invita a rivolgere il pensiero alle cose di lassù, dove è Cristo, non a quelle della terra.

Ascoltiamo la Parola


At 10, 34. 37-43: In quei giorni 34Pietro prese la parola e disse: 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome".

Col 3, 1-4: Fratelli, 1se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; 2rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. 3Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! 4Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

Gv 20, 1-9: 1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". 3Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo


Nella Messa di Pasqua, la prima lettura presenta l’annuncio di Pietro al primo pagano, il Centurione romano Cornelio, che si convertì con tutta la famiglia. Centro dell’annuncio è la persona di Gesù, che guarì e liberò quanti erano schiavi del male e del peccato. Uomini malvagi lo uccisero inchiodandolo a una croce, ma il Padre lo risuscitò, lo pose sul suo trono alla sua destra, e lo costituì giudice di tutti: vivi e morti. 
Gesù inviò i suoi apostoli a insegnare a tutti i popoli che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati, la risurrezione e la vita eterna. 
Paolo, nella Lettera ai Colossesi, annuncia a quanti credono in Cristo che sono già risorti con lui, per cui non devono più pensare alle cose terrene, ma a quelle del cielo, dove Cristo regna. La vita dei credenti è già nascosta in Dio, per cui quando Cristo si manifesterà, anch’essi appariranno con lui nelle gloria. 
Giovanni, nel Vangelo, narra gli eventi della Pasqua, con le diverse risposte dei discepoli. Maria  Maddalena, la prima a giungere al sepolcro, vedendolo aperto e vuoto, corre subito ad avvertire Pietro. Pensa che abbiano portato via il Signore. Pietro e Giovanni, corrono subito a vedere. Giovanni arriva prima ma lascia entrare Pietro. Entrato dopo, entrambi vedono la pietra ribaltata, il sepolcro vuoto, i teli posati, il sudario a parte. 
Perché Giovanni è il primo a credere? Anche gli altri vedono le stesse cose, ma per loro sono solo “segni” la cui sola vista non basta. Per comprenderli è necessaria un’intuizione molto più profonda, che costituisca il preludio a “comprendere e credere”, o a “credere e comprendere”. 
Giovanni, protagonista e testimone e ora anche evangelista, spiega perché tutti erano rimasti incapaci di credere: “non avevano ancora compreso la Scrittura”. 
La Scrittura e Gesù avevano parlato di risurrezione, ma i discepoli non capivano che volesse dire “risorgere dai morti”. Ora finalmente Giovanni ha capito le Scritture e le parole di Gesù e crede. I suoi compagni per credere hanno bisogno di vedere e toccare il corpo del Risorto. 
Poiché Giovanni è il discepolo che Gesù amava, il suo amore lo ha reso credente e capace di “comprendere la Scrittura”. Per questo vedendo crede. Con la fede nelle Scritture e la Parola di Cristo, isegni visibili”: masso, sepolcro, bende e sudario diventano segni eloquenti”. Parlano e testimoniano. 
Quanti amano Gesù comprendono il mistero profondo della sua risurrezione: la salvezza dell’umanità e la perfetta gloria delle Persone divine. 

Riflessione


Che cosa annuncia Pietro a Cornelio, Centurione romano pagano, divenuto credente? 

Perché quanti credono nel Risorto devono pensare alle cose del cielo dove regna Cristo?

Che cosa fece credere l’Apostolo Giovanni in Gesù Cristo risorto? 

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa


O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di Risurrezione, di esser rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto”.

Pasqua - Messa vespertina: Resta con noi, perché si fa sera 


La liturgia eucaristica della sera ci ricorda che Cristo,  nostra Pasqua, è stato immolato. Invita, perciò, a celebrarne la festa, non con i vecchi lieviti della malizia e della perversità, ma con gli azzimi dela sincerità e della verità.

Ascoltiamo la Parola


At 10, 34. 37-43: In quei giorni 34Pietro prese la parola e disse: 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome".

1Cor 5, 6-8: Fratelli, 6non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? 7Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 8Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.

Lc 24, 13-35: 13Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana]due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". 19Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto". 25Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?". 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!". 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo


La prima lettura è la stessa della Messa del giorno. Essa riassume l’opera di Gesù, che beneficò tutti e liberò dalle forze del male, mentre i beneficati lo vollero appeso alla croce. Dio, però, lo risuscitò ed egli si manifestò a testimoni scelti da Dio, ai quali ordinò di annunciare e testimoniare a tutti che Cristo è risorto, costituito giudice dei vivi e dei morti e che a chi crede in lui sono perdonati tutti i peccati. 
Nella seconda lettura, Paolo, basandosi su l’antico uso degli Ebrei di distruggere a Pasqua il vecchio lievito, raccomanda ai cristiani di togliere il vecchio lievito di malizia e di perversità, ossia i loro peccati, per diventare “azzimi di sincerità e di verità”, ossia pane nuovo di Cristo immolato per noi. Celebriamo dunque l’Eucaristia di nuovi azzimi
Il Vangelo di Luca descrive lo stupendo incontro di Gesù, con due discepoli, nella sera di Pasqua. Essi vivono l’atteggiamento tipico delle crisi di fede. Sono viandanti sconsolati, col volto triste, che discutono di fatti che non capiscono. I loro occhi non riconoscono Gesù che si avvicina e gli rispondono col sussiego di chi crede di sapere tutto a chi pensano che non sappia niente. 
Gesù paziente spiega gli eventi della sua passione interpretando le Scritture. Questa riflessione sulla Parola di Dio ne accende la fede e cominciano a entrare nel mistero di Cristo. Chiedono a Gesù di fermarsi con loro. Gesù acconsente e completa la sua opera. A tavola benedice il pane, lo spezza e lo da’ loro. Rinnova il gesto tipico della sua Eucaristia. 
I loro occhi si aprono, lo riconoscono, e scoprono perché, mentre parlava e spiegava le Scritture, lungo la via, sentivano ardere il cuore. Senza indugio ritornano a Gerusalemme a raccontare agli Undici quanto è accaduto e trovano una conferma. 
Il Signore è risorto davvero e apparso a Simone. 
Luca indica in modo splendido il succedersi degli eventi: dalla mancanza di fede alla fede; dalla tristezza e scoraggiamento, alla gioia, ardore del cuore e coraggio; dalla solitudine e abbandono alla scoperta di Gesù vicino, che cammina sempre con noi; dalla pretesa di saper tutto alla scoperta che Gesù ne sa più di noi e c'insegna volentieri; dall’incomprensione dei fatti alla loro piena comprensione. 
La supplica “Resta con noi, perché si fa sera” è commovente, perché noi temiamo sempre il tramonto. Gesù ci ascolta, rimane e si svela. Compiuta la sua missione scompare, lasciando a tutti i viandanti come noi, la gioia e la luce della fede del Risorto.       

Riflessione  


Che cosa significa togliere il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siamo azzimi?

Perché i due discepoli si fermarono tristi alla domanda di Gesù?

Che  cosa spiegò Gesù in tutte le Scritture, cominciando da Mosè e tutti i profeti?    

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa  


O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di Risurrezione, di esser rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto”.

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