Commento CCC a YouCat Domanda n. 521. II. + Giovedì II sett. Di Pasqua
YOUCAT Domanda n. 521 - Parte II. Che cosa significa: «Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra»?
(Risposta Youcat – ripetizione) Quando preghiamo perché
il volere di Dio si affermi universalmente, chiediamo che sulla terra e nel
nostro cuore avvenga ciò che già avviene in cielo.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2823) “Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua
volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva […] prestabilito […], il
disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose […]. In lui siamo stati
fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che
tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà” (Ef 1,9-11). Noi chiediamo
con insistenza che si realizzi pienamente questo disegno di benevolenza sulla
terra, come già è realizzato in cielo.
Per meditare
(Commento
Youcat) Finché ci basiamo sui nostri piani, sulla
nostra volontà e sulle nostre rappresentazioni mentali, la terra non può
diventare come il cielo. Chi vuole una cosa e chi un'altra. Ma troviamo la
nostra felicità solo quando tutti insieme vogliamo ciò che Dio vuole; per
questo pregare significa fare spazio sulla terra, a poco a poco, al volere di
Dio.
(Commento CCC) (CCC 2824) È in Cristo e mediante la sua volontà umana che
la Volontà del Padre è stata compiuta perfettamente e una volta per tutte.
Gesù, entrando in questo mondo, ha detto: “Ecco, io vengo, […] per fare, o Dio,
la tua Volontà” (Eb 10,7; Sal 40,7). Solo Gesù può affermare: “Io faccio sempre
le cose che gli sono gradite” (Gv 8,29). Nella preghiera della sua agonia, egli
acconsente totalmente alla Volontà del Padre: “Non sia fatta la mia, ma la tua
volontà!” (Lc 22,42) [Gv 4,34; 5,30; 6,38]. Ecco perché Gesù “ha dato se stesso
per i nostri peccati [...] secondo la Volontà di Dio” (Gal 1,4). “E' appunto
per quella Volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del
Corpo di Gesù Cristo” (Eb 10,10).
(Continua la domanda: Che cosa significa: «Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra»?)
Giovedì
Il sinedrio continua a proibire agli Apostoli di parlare di
Gesù. Essi, però, gli rispondono: “Bisogna obbedire a Dio
invece che agli uomini”. Nel Vangelo, Gesù insegna a Nicodemo che chi crede nel
Figlio ha la vita eterna e chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita.
Ascoltiamo la Parola di Dio
At 5, 27-33: In quei giorni, [il comandante e gli
inservienti] 27condussero gli apostoli e li
presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò 28dicendo:
"Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed
ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere
su di noi il sangue di quest'uomo". 29Rispose allora Pietro
insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. 30Il
Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a
una croce. 31Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore,
per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. 32E di questi
fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli
obbediscono". 33All'udire queste cose essi si infuriarono e
volevano metterli a morte.
Gv 3, 31-36: 31Chi viene
dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla
terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 32Egli
attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. 33Chi
ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. 34Colui
infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo
Spirito. 35Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36Chi
crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la
vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.
Meditiamo con lo Spirito Santo
Il sommo sacerdote fa condurre gli
Apostoli davanti al sinedrio, per interrogarli. Esordisce dicendo: “Non vi
avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Poi aggiunge: “Voi
avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di
noi il sangue di quest'uomo”. Di proposito, per evitare di pronunciare il santo
nome di Gesù, il sommo sacerdote dice
sempre: “questo nome” o “quest'uomo”.
Pietro e gli Apostoli, però, gli
rispondono subito con fermezza: “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini”.
Ne spiegano quindi la ragione, presentando, con estrema chiarezza, tre fatti incontestabili,
di fronte ai quali, non vale nessuna obiezione,
opposizione, pretesto, interesse, ideologia o altro.
Il
primo fatto è: “Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete
ucciso appendendolo a una croce”.
Il secondo fatto è: “Dio lo ha innalzato alla
sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei
peccati”.
Il terzo fatto è: “Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito
Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono". Di fronte a questi
fatti inoppugnabili, che nessuno può negare, i sinedriti s’infuriano e vorrebbero mettere a morte gli Apostoli.
Il
Vangelo presenta ancora Gesù che insegna a Nicodemo. Il Padre ha mandato il
Figlio a dire le parole di Dio e donare lo Spirito senza limiti.
Il Padre
infatti, ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Perciò, chi accetta la
sua testimonianza, conferma che Dio è veritiero.
Chi crede nel Figlio ha la
vita eterna, ma chi non crede e non obbedisce al Figlio non vedrà la vita e
l'ira di Dio rimane su di lui.
Riflessione
Che cosa rispondono gli Apostoli alla proibizione
d’insegnare il nome di Gesù?
Perché bisogna obbedire a Dio invece
che agli uomini?
Perché il Padre, che ama il Figlio, gli
ha dato in mano ogni cosa?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“Donaci, Padre
misericordioso, di rendere presente in ogni momento della vita la fecondità
della Pasqua, che si attua nei tuoi misteri”.