Commento CCC a YouCat Domanda n. 522. I. + Martedì III sett. Di Pasqua


YOUCAT Domanda n. 522 – Parte I. Che cosa significa: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano»?


(Risposta Youcat) Chiedere il nostro pane quotidiano fa di noi uomini che attendono tutto dalla bontà del Padre celeste, anche i beni materiali e spirituali che sono necessari per la vita; nessun cristiano può esprimere questa richiesta senza pensare alla propria reale responsabilità per quelle persone che, nel mondo, non hanno neppure lo stretto necessario.  

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2463) Nella moltitudine di esseri umani senza pane, senza tetto, senza fissa dimora, come non riconoscere Lazzaro, il mendicante affamato della parabola? [Lc 17,19-31] Come non risentire Gesù: “Non l'avete fatto a me” (Mt 25,45)? 

Per meditare

(Commento CCC) (CCC 2828) “Dacci”: è bella la fiducia dei figli che attendono tutto dal loro Padre. Egli “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5,45) e dà a tutti i viventi “il cibo in tempo opportuno” (Sal 104,27). Gesù ci insegna questa domanda, che in realtà glorifica il Padre nostro perché è il riconoscimento di quanto egli sia buono al di là di ogni bontà. (CCC 2829) “Dacci” è anche l'espressione dell'Alleanza: noi siamo suoi ed egli è nostro, è per noi. Questo “noi” però lo riconosce anche come il Padre di tutti gli uomini, e noi lo preghiamo per tutti, solidali con le loro necessità e le loro sofferenze.    

(Continua la domanda: Che cosa significa: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano»?)

Martedì


La prima lettura presenta Stefano che accusa il sinedrio e i giudei di avere tradito la Legge del Signore. Mentre parla vede la gloria di Dio e Gesù alla destra del Padre, per cui è lapidato. Nel Vangelo, Gesù risponde alla folla che gli chiede pane: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà mai sete!”.

Ascoltiamo la Parola di Dio


At 7, 51-60. 8,1: 51Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. 52Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, 53voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata". 54All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. 55Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio 56e disse: "Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio". 57Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". 60Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: "Signore, non imputare loro questo peccato". Detto questo, morì. 8,1Saulo approvava la sua uccisione.

Gv 6, 30-35: In quel tempo, la folla disse a Gesù: 30"Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? 31I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo ". 32Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. 33Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". 34Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". 35Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!  

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura mostra Stefano che risponde ai membri del sinedrio, rimproverando i giudei che tradiscono e disobbediscono la legge del Signore. 
Pieno di Spirito Santo, vede i cieli aperti e Gesù alla destra di Dio. Allora furibondi si scagliano contro di lui, lo trascinano fuori della città e lo lapidano. 
Morendo, Stefano rivolge a Gesù le stesse parole con cui Egli, sulla croce, pregava il Padre: “Signore accogli il mio spirito” e  “Signore, non imputare loro questo peccato”. 
Gli uccisori di Stefano pongono i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo, che approva tale uccisione. Egli, però, sarà convertito dal Signore Gesù, sulla via di Damasco e diverrà San Paolo, il grande apostolo di Cristo fra i pagani e le genti. 
Il Vangelo presenta quanti hanno già mangiato i pani moltiplicati da Gesù e, tuttavia, gli dicono: i nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e tu quale segno compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? 
Gesù risponde loro: “In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero”. Dicendo questo, Gesù parla soprattutto di sé, fattosi pane eucaristico per la nostra salvezza. Annuncia infatti: “il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”. 
Gli asoltatori allora gli chiedono: "Signore, dacci sempre questo pane" e Gesù risponde: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Gesù si dona a noi, sempre, generosamente, in molti modi. Per poterlo riconoscere, però, è indispensabile aprirci a lui, credere in lui con vera fede e amarlo con amore autentico.

Riflessione 


Che cosa rimprovera S. Stefano ai giudei, nella sua risposta ai membri del sinedrio? 

Che cosa risponde Gesà alla folla che gli chiede sempre  segni e opere, per credere in lui?

Perché Gesù è il pane della vita e chi ne mangia non avrà più fame?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


O Dio, che apri la porta del tuo Regno agli uomini rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo, accresci in noi la grazia del Battesimo, perché liberi da ogni colpa possiamo ereditare i beni da te promessi”.

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