Commento CCC a YouCat Domanda n. 523. III. + Martedì IV sett. Di Pasqua


YOUCAT Domanda n. 523 -  Parte III. Perché l'uomo non vive di solo pane?


(Risposta Youcat – ripetizione) «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4, 4 con riferimento a Dt 8, 3).  

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2837 b) Per questo è bene che la liturgia eucaristica sia celebrata “ogni giorno”. “L'Eucaristia è il nostro pane quotidiano […]. La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l'unità, affinché, resi corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo […], ma anche le letture che ascoltate ogni giorno in chiesa sono pane quotidiano, e l'ascoltare e recitare inni è pane quotidiano.

Per meditare

(Commento Youcat) Queste parole della Scrittura ci ricordano che gli uomini provano una fame spirituale che non si può placare con cibo materiale. Si può morire per carenza di pane; ma si può morire anche per aver ricevuto solo pane. Solo chi ha «parole di vita eterna» (Gv 6, 68) ci nutre in profondità con un cibo che non si deteriora (Gv 6,11), ovvero con la santa Eucaristia.

(Commento CCC) (CCC 2837 c) Questi sono i sostegni necessari al nostro pellegrinaggio terreno” [Sant'Agostino, Sermo 57, 7, 7: PL 38, 389-390]. Il Padre del cielo ci esorta a chiedere come bambini del cielo il Pane del cielo [Gv 6,51]. Cristo “egli stesso è il pane che, seminato nella Vergine, lievitato nella carne, impastato nella passione, cotto nel forno del sepolcro, conservato nella chiesa, portato sugli altari, somministra ogni giorno ai fedeli un alimento celeste” [San Pietro Crisologo, Sermo 67, 7: PL 52, 402].

(Prossima domanda: Che cosa significa: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori»?)


Martedì


I cristiani perseguitati e dispersi in Fenicia, Cipro e Antiochia annunciano ovunque Gesù a Giudei e pagani. Grandi folle si convertono. Il Vangelo presenta Gesù a Gerusalemme per la festa della Dedicazione. Egli dice ai Giudei di essere tutt’uno col Padre e che essi non credono perché non sono sue pecore (discepoli). Ma chi crede in lui hà la vita eterna. 

Ascoltiamo la Parola di Dio


At 11, 19-26: In quei giorni, 19quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. 20Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. 21E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore. 22Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. 23Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, 24da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore. 25Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: 26lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.

Gv 10, 22-30: 22Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. 23Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. 24Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: "Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente". 25Gesù rispose loro: "Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. 26Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. 27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola". 

Meditiamo con lo Spirito Santo


I cristiani, perseguitati e dispersi in Fenicia, Cipro e Antiochia annunciano ovunque Gesù, prima ai Giudei ma anche ai pagani. Poiché la grazia del Signore opera con potenza, un gran numero di loro si converte e crede. 
Questi fatti giungono alla Chiesa di Gerusalemme, che decide di mandare ad Antiòchia, Bàrnaba uomo virtuoso pieno di Spirito Santo e di fede. Appena giunto, egli vede la grazia di Dio, se ne rallegra ed esorta tutti a restare fedeli al Signore, con cuore risoluto. 
Una folla considerevole si aggiunge a quelli che credono già. Bàrnaba, perciò, parte per Tarso a cercare Saulo, lo trova e lo conduce ad Antiòchia, dove rimangono insieme un intero anno, istruendo molt’altra gente. 
È ad Antiòchia che i discepoli, per la prima volta, sono chiamati cristiani. 
Il Vangelo presenta Gesù, nel Tempio di Gerusalemme, per la festa della Dedicazione, in cui si ricordava la riconsacrazione del Tempio dopo le profanazioni che aveva subito dai pagani. I Giudei gli chiedono di nuovo di dire apertamente se è il Cristo. Gesù risponde di averglielo già detto più volte, ma essi non credono a lui, né alle opere che compie nel nome del Padre suo e che gli danno testimonianza. 
Aggiunge, inoltre, che non credono in lui e non vogliono appartenergli, perché non fanno parte delle sue pecore. Spiega poi che Egli conosce bene le sue pecore: sono quanti ascoltano la sua voce e lo seguono. 
È il Padre stesso ad avergliele date. Egli è più grande di tutti, per cui nessuno potrà mai strapparli dalla mano del Padre, né dalla sua. 
Alle sue pecore Gesù dà la vita eterna, per cui non andranno perdute in eterno. Conclude infine la sua risposta, affermando in modo decisivo che tutto quello che fà è possibile perché: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. 

Riflessione 


Perché Barnaba parte per Tarso a cercare Saulo e trovatolo lo conduce ad Antiòchia?

Che risponde Gesù ai Giudei che di nuovo gli chiedono di dire apertamente se è il Cristo?

Chi sono le “pecore” ossia i veri discepoli di Gesù?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


Dio, Padre onnipotente, che ci dai la grazia di celebrare il mistero della risurrezione del tuo Figlio, concedi a noi di testimoniare con la vita la gioia di essere salvati”.

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