Giovedì 8ª settimana
Giovedì 8ª settimana
La prima lettura presenta i battezzati, chiamati
dalle tenebre agli splendori della luce, come stirpe eletta, sacerdozio regale,
nazione santa, popolo acquistato
da Dio per proclamare le sue opere ammirevoli. Il Vangelo mostra
Gesù che ridona a un povero cieco la luce degli occhi e del cuore.
Ascoltiamo la Parola di Dio
1Pt 2,2-5. 9-12: Carissimi, 2come
bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie
al quale voi possiate crescere verso la salvezza, 3se davvero avete
gustato che buono è il Signore. 4Avvicinandovi a lui, pietra
viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5quali
pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un
sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante
Gesù Cristo. 9Voi invece siete stirpe eletta,
sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché
proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre
alla sua luce meravigliosa. 10Un tempo voi eravate non-popolo,
ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia,
ora invece avete ottenuto misericordia. 11Carissimi, io vi
esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della
carne, che fanno guerra all'anima. 12Tenete una condotta esemplare
fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre
buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.
Mc 10, 46-32: In
quel tempo, 46mentre partiva da Gerico insieme ai
suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco,
sedeva lungo la strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù
Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà
di me!". 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli
gridava ancora più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!". 49Gesù
si fermò e disse: "Chiamatelo!". Chiamarono il cieco, dicendogli:
"Coraggio! Àlzati, ti chiama!". 50Egli, gettato via il suo
mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51Allora
Gesù gli disse: "Che cosa vuoi che io faccia per te?". E il cieco gli
rispose: "Rabbunì, che io veda di nuovo!". 52E
Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E subito vide di
nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura di oggi definisce i credenti: stirpe
eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo acquistato da Dio per proclamare le sue opere ammirevoli. È Gesù
Cristo la pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a
Dio, che ci ha fatto pietre vive del suo edificio spirituale, chiamandoci
dalle tenebre a condividere gli splendori della sua meravigliosa luce.
In questo modo ci ha reso stirpe eletta, sacerdozio
regale, sua nazione santa, popolo
scelto per offrire sacrifici spirituali graditi a
Dio. Avendo ottenuto questi doni dobbiamo astenerci dai cattivi
desideri che fanno guerra all'anima e tenere una condotta esemplare. Così i non
credenti, che ci calunniano in molti modi, possono vedere le nostre buone opere
e ricredersi. Se facciamo così, potranno ottenere misericordia, avvicinarsi a Dio e dargli gloria nel giorno della sua visita.
Il Vangelo sottolinea ancora la potenza della nostra fede.
Gesù parte da Gerico, insieme ai suoi discepoli e molta folla. Il cieco Bartimeo
siede lungo la strada a mendicare. Sentendo che c’è Gesù, comincia a gridare ad
alta voce “Gesù, Figlio di Davide abbi pietà di me!”. Molti lo rimproverano per
farlo tacere, ma egli grida sempre più forte. Gesù si ferma e dice: “Chiamatelo”.
La folla, sempre volubile, smette di sgridarlo e lo
sprona dicendogli: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Il cieco butta via il
mantello, balza in piedi e corre più svelto che può da Gesù che gli chiede: “Che cosa vuoi che faccia per te?” il
cieco dice: “Rabbunì (Maestro), che io veda di nuovo!”.
La risposta di Gesù è sorprendente: “Va’ la tua fede ti ha salvato”. Subito il
cieco vede di nuovo e segue Gesù lungo la strada. La risposta al cieco: “la tua fede ti ha salvato” Gesù la diede
più volte a quanti gli chiedevano o grazie o guarigioni per sé o per i loro
cari.
Ci teneva, infatti, a insegnarci la potenza dell’avere
fede in lui. Dove avevano poca fede, o credevano debolmente o in modo sbagliato,
non poteva fare miracoli. Chi credeva veramente e lo invocava con fiducia, li otteneva.
Il grave errore dei non credenti è di volere o
pretendere segni, miracoli e prodigi prima di credere. Per questo non ottengono
nulla. La fede deve precedere. Infatti, chi crede veramente ottiene ciò che
chiede e, in più, riceve la lode del Signore: “la tua fede è grande” o “avvenga
secondo la tua fede”. Di alcuni pagani Gesù ha detto: “non ho trovato tanta fede in Israele”.
Ci ha insegnato pure che basta un piccolo granello di
fede per spostare alberi e montagne. Tuttavia, di fronte alla nostra fragilità
esaudisce anche la nostra umile e sincera invocazione: “Signore io credo, ma tu aiutami ad aumentare la mia fede”. Se
grazia e fede si corrispondono tutto diventa possibile.
Riflessione
Chi ha fatto di noi pietre vive dell’edificio
spirituale divino?
Époiché siamo stirpe eletta, sacerdozio regale,
nazione santa, proclamiamo le opere di
Dio?
Perché Gesù risponde al cieco che ha guarito: “Va', la tua fede ti ha salvato”?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“Rendi salda, o
Signore, la fede del popolo cristiano, perché non ci esaltiamo nel successo,
non ci abbattiamo nelle tempeste, ma in ogni evento riconosciamo che tu sei
presente e ci accompagni nel cammino della storia”.