Mercoledì 8ª settimana


Mercoledì 8ª settimana  


Pietro ci ricorda che siamo stati liberati dalle nostre condotte manchevoli non mediante cose effimere, come l’argento e l’oro, ma con il sangue prezioso di Cristo, Agnello di Dio senza difetti e senza macchia. Il Vangelo mostra Gesù che annuncia la sua prossima umiliazione nella passione e morte. Ma i suoi discepoli disputano fra loro chi sarà primo e comanderà, e non lo capiscono.   

Ascoltiamo la Parola di Dio


1Pt 1, 18-25: Carissimi, 18voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, 19ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. 20Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; 21e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio. 22Dopo aver purificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, 23rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. 24Perché ogni carne è come l'erba e tutta la sua gloria come un fiore di campo. L'erba inaridisce, i fiori cadono, 25ma la parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.

Mc 10, 32-45: In quel tempo, 32mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: 33"Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, 34lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà".35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo". 36Egli disse loro: "Che cosa volete che io faccia per voi?". 37Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". 38Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?". 39Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse loro: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato".41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".  

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura ci ricorda che siamo stati tutti liberati dai nostri comportamenti errati, vacui e sterili, non mediante oggetti effimeri e terreni, ma per mezzo del preziosissimo sangue di Cristo. 
Poiché Gesù, l’Agnello di Dio, senza difetto né macchia, predestinato prima della fondazione del mondo, si è manifestato a noi, è per lui che crediamo in Dio Padre, che lo ha risuscitato dai morti e glorificato. Gesù è la parola eterna e viva del Padre, che col suo Spirito purifica le nostre anime affinché sappiamo amarci come fratelli, in modo sincero, intenso e di vero cuore. 
La sua verità è un seme incorruttibile che ci rigenera e ci fa rivolgere a Dio con piena fede e speranza. Infatti la parola del Signore, annunciata nel Vangelo, rimane in eterno, mentre ogni carne e gloria umana inaridisce come l’erba e secca come un fiore di campo. 
Il Vangelo ci presenta Gesù in cammino verso Gerusalemme seguito dai suoi discepoli sgomenti e da altri seguaci impauriti per quanto lo attende. Ha loro confermato, infatti, che sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e scribi, condannato a morte, consegnato ai pagani, deriso, coperto di sputi, flagellato e ucciso, e dopo tre giorni risorgerà. 
Giacomo e Giovanni desiderando gloria e potenza gli chiedono di potersi sedere, nella sua gloria, alla sua destra e sinistra. La loro domanda è temeraria e avventata, per cui Gesù risponde ricorrendo alle immagini del calice e del battesimo che sta per affrontare, ossia la sua passione. 
Con questo indica loro le numerose le sofferenze che attendono tutti i suoi seguaci, prima della loro gloria. Anch’essi dovranno bere questo suo calice e ricevere questo suo battesimo. 
Poiché la richiesta ha fatto indignare gli altri discepoli, Gesù insegna loro, con chiarezza, chi e come diventa il primo e il più grande nel suo Regno. Non chi domina od opprime come avviene nelle nazioni, ma chi come lui si fa servo e schiavo di tutti. “Il Figlio dell'uomo, infatti, non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. 

Riflessione 


Che cosa ci procura il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia?

Che significa essere rigenerati dal seme incorruttibile della parola viva ed eterna di Dio?

Gesù è venuto per farsi servire, o per servire e dare la propria vita in riscatto per molti?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


O Dio, fonte di ogni paternità, che hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale, illumina il nostro spirito, perché comprendiamo che servire è regnare, e con la vita donata ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra”.

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