13 giugno S. Antonio di Padova - Mercoledì 10ª settimana

  13 giugno S. Antonio di Padova


S. Antonio (1195-1231), francescano, gran predicatore della Parola di Dio, per la sua sapienza e dottrina, fu chiamato dai Sommi Pontefici: “Arca del Testamento” e dichiarato “Dottore evangelico”. Per difendere i più poveri e deboli affrontò eretici e tiranni. Il Signore confermò con molti prodigi la sua predicazione.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio


(Sap 7, 7-14): 7Io pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, 9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l'oro al suo confronto è come un po' di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l'argento. 10L'ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. 11Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. 12Ho gioito di tutto ciò, perché lo reca la sapienza, ma ignoravo che ella è madre di tutto questo. 13Ciò che senza astuzia ho imparato, senza invidia lo comunico, non nascondo le sue ricchezze. 14Ella è infatti un tesoro inesauribile per gli uomini; chi lo possiede ottiene l'amicizia con Dio, è a lui raccomandato dai frutti della sua educazione.

(Ef 4,7. 11-15): Fratelli 7a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 11Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, 12per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. 14Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. 15Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo.

(Mc 16, 15-20): In quel tempo, apparendo agli Undici, Gesù 15disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 17E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno". 19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano.  

 

Meditiamo con lo Spirito Santo


S. Antonio fu grande maestro ed esempio di Sapienza, per cui la prima lettura descrive i caratteri della Sapienza divina. Poiché essa viene solo da Dio, da lui dobbiamo invocarla. 

La Sapienza prepara per i suoi discepoli i migliori doni spirituali: sapienza, intelligenza, istruzione, consiglio, insegnamento, profezia. In confronto ad essa, scettri e troni sono un nulla, e le ricchezze: gemme, oro e argento sono solo sabbia e fango. 

Dobbiamo, quindi, amarla ancora più della salute e della bellezza, perché il suo splendore non tramonta mai ed è madre dei veri beni. Essendo un tesoro inesauribile, chi l’ottiene gode anche l’amicizia di Dio. 

S. Antonio ricevette elette grazie dal Signore, per cui la seconda lettura descrive la grazia, splendido dono col quale Dio edifica la sua Chiesa, ossia il corpo mistico di Cristo. 

È con la sua grazia che il Signore suscita i suoi apostoli, profeti, evangelisti, pastori e maestri. È con essa che dona la fede e conserva i credenti nell’unità. È con la sua grazia che ci dà la piena conoscenza del suo Figlio Gesù e ci aiuta a vivere e operare nella sua verità e carità. 

È la grazia divina, infine, a renderci perfetti, per farci crescere in ogni opera buona fino a farci conseguire la misura della pienezza di Cristo. 

Il Vangelo di oggi descrive il compito affidato da Gesù ai suoi Apostoli: andare in tutto il mondo a proclamare la sua Parola, scacciare i demòni, imporre le mani e guarire sofferenti e malati. 

Da allora, in tutti i secoli i Santi partirono per predicare dappertutto e il Signore agiva in loro, confermandone le parole e accompagnandole con i suoi segni. 

Nella sua vita apostolica, S. Antonio fece questo, soprattutto in Italia e in Francia, dedicandosi a predicare alle folle, a guarire malati, infermi e sofferenti e a convertire peccatori ed eretici. Gli ultimi anni della sua esistenza li trascorse a Padova, ove la basilica elevata in suo onore è divenuta la meta dei pellegrini di tutto il mondo.    

 

Riflessione 


Perché i Papi chiamarono S. Antonio: “Arca del Testamento” e “Dottore evangelico”? 

Quali doni della divina Sapienza distinsero in particolare l’opera apostolica di S. Antonio?

Quale compito affidò il Signore Gesù ai suoi Apostoli?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


Dio onnipotente ed eterno, che in sant’Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia”.

 

Mercoledì della 10ª settimana


La prima lettura mostra che il Dio d’Israele è l’unico vero Dio. Fuori di lui vi sono solo idoli terreni ciechi e muti, che lasciano l’umanità in balia di se stessa e di ogni evento. Il Vangelo presenta Cristo che rinnova e completa ogni realtà, con le sue parole che sono vita eterna. Nel suo Regno è grande chi le vive e le insegna.

Ascoltiamo la Parola di Dio


(1Re 18, 20-39): In quei giorni, [il re] 20Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. 21Elia si accostò a tutto il popolo e disse: "Fino a quando salterete da una parte all'altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!". Il popolo non gli rispose nulla. 22Elia disse ancora al popolo: "Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 24Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!". Tutto il popolo rispose: "La proposta è buona!". 25Elia disse ai profeti di Baal: "Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco". 26Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: "Baal, rispondici!". Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all'altra intorno all'altare che avevano eretto. 27Venuto mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: "Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà". 28Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell'offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d'attenzione. 30Elia disse a tutto il popolo: "Avvicinatevi a me!". Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l'altare del Signore che era stato demolito. 31Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: "Israele sarà il tuo nome". 32Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all'altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. 33Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. 34Quindi disse: "Riempite quattro anfore d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!". Ed essi lo fecero. Egli disse: "Fatelo di nuovo!". Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: "Fatelo per la terza volta!". Lo fecero per la terza volta. 35L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. 36Al momento dell'offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: "Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d'Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. 37Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!". 38Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 39A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: "Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!".

(Mt 5, 17-19): In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli 17“Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

Meditiamo con lo Spirito Santo


Elia, autentico profeta di Dio, deve affrontare una moltitudine di falsi profeti di Baal, che fuorviano e opprimono il popolo di Dio. Propone quindi una prova: preparare un sacrificio al proprio Dio, senza appiccarvi il fuoco. Il fuoco lo provvederà il vero Dio. 
Tutti accettano e i profeti di Baal cominciano per primi a invocarlo incessantemente fino a mezzogiorno, senza che accada nulla. La ragione di ciò è che il sacrificio non è una semplice consumazione mediante il fuoco, ma è una vera e propria santificazione. L’uomo, quindi non può santificare, perché ciò è opera esclusiva di Dio. 
Quando è il turno di Elia per provvedere al sacrificio, egli fa inondare d’acqua la vittima, la legna e l’altare, poi invoca il Dio d’Israele. Questi risponde subito, inviando dal cielo il fuoco che consuma tutto: vittima, altare, pietre e cenere. Tutto il popolo allora si prostra, riconoscendo e gridando: “Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!”. 
Il Vangelo mostra Gesù mentre insegna ai suoi discepoli. Scribi e farisei lo accusano falsamente. Egli risponde di non essere venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ma a dar loro pieno compimento. Gesù, infatti, perfeziona e completa tutti i valori autentici dei tempi che lo precedettero, liberandoli dalle esteriorità umane, aggiuntevi dai dottori della legge. Esse, erano provvisorie, imperfette, inutili e dannosamente pesanti sulle persone. 
Gesù è non solo il Salvatore e Redentore, ma anche il grande Liberatore e la vera luce delle nostre coscienze. Cielo e terra passeranno, ma non passerà neppure il minimo trattino della Legge divina che Gesù ci ha insegnato. 
Tutto quello che Dio c’insegna si è già avverato e continua ad avverarsi. Perciò il Signore conclude che chiunque trasgredisce un solo precetto minimo e insegna agli altri a fare altrettanto, sarà minimo nel regno dei cieli. 
Chi invece li osserva e insegna, sarà grande nel regno dei cieli. Gesù, infatti, con il suo Vangelo e l’opera del suo Spirito Santo, pone la sua legge in continuità con tutti i tempi e c’insegna che per essere perfetti sono necessarie vera fede e autentica fedeltà anche nelle cose più piccole. 

Riflessione 


Che cosa propone il profeta Elia al popolo per riconoscere chi è il vero Dio? 

Come risponde il Signore, Dio d’Israele, alla proposta del profeta Elia? 

Qual è il vero insegnamento di Gesù riguardo all’osservanza della Legge divina?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


 “O Padre, che fai ogni cosa per amore, e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri donaci un cuore libero da tutti gli idoli per servire solo te e amare i fratelli secondo lo Spirito del tuo Figlio, facendo del suo comandamento nuovo l’unica legge della vita”.

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