Giovedì 14ª settimana


Giovedì 14ª settimana


Con l’immagine del padre affettuoso verso il piccolo figlio, Osea indica l’infinito amore di Dio per il suo popolo, che non abbandona mai benché infedele. Nel Vangelo, Gesù istruisce i discepoli-apostoli sulla loro missione.

Ascoltiamo la Parola di Dio


(Os 11, 1-4.8-9): Così dice il Signore: 1Quando Israele era fanciullo, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. 2Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. 3A Èfraim io insegnavo a camminare  tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. 4Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. 8Come potrei abbandonarti, Èfraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Adma, ridurti allo stato di Seboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. 9Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira.

(Mt 10 7,15): In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 7strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. 11In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 12Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. 14Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. 15In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città.

Meditiamo con lo Spirito Santo


Con le immagini di un padre affettuoso verso il figlio piccolino, Osea spiega l’infinito amore di Dio al suo popolo, sovente infedele. 
Dio amò sempre Israele come un figlio, ma questi si allontanava da lui e immolava sacrifici agli idoli. Continuava ad attrarlo con bontà e amore, come un padre amoroso il suo bimbo, ma Israele non corrispose. 
 Non lo abbandonò mai perché è il Dio Santo e non tratta con ira il suo popolo. 
Nel Vangelo, Gesù approfondisce ancora gli insegnamenti dei discepoli che invia nel mondo a: predicare il Regno di Dio; guarire gli infermi; risuscitare i morti; purificare i lebbrosi; scacciare i demòni
Devono donare gratuitamente perché hanno ricevuto gratuitamente. Non abbiano oro, né argento, né denaro, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone. In qualunque casa, villaggio o città augurino la pace che scenderà su quanti ne son degni. Vi rimangano finché non partiranno. 
Dove non sono accolti né ascoltati, escano e scuotano la polvere dai loro piedi. Nel giorno del giudizio quelle città saranno trattate severamente.

Riflessione 


Che cosa significano le immagini  di Osea di un padre amoroso verso il figlio piccolino?

Che cosa devono fare nel mondo i discepoli inviati da Gesù?

Perché non devono portare con sé oro, argento, denaro, borse, sandali e bastone?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio”.

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