Lunedì 25ª settimana
Lunedì 25ª settimana
Il libro dei Proverbi
invita ad agire con rispetto e amore verso il prossimo e soprattutto gli indigenti. Nel Vangelo, Gesù ricorda il
dovere d’illuminare con l’esempio della propria vita.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Pr 3,27-34: Figlio
mio, 27non negare un bene a chi ne ha il
diritto, se hai la possibilità di farlo.28Non dire al tuo prossimo:
"Va', ripassa, te lo darò domani", se tu possiedi ciò che ti chiede. 29Non
tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli dimora fiducioso presso di
te. 30Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto
nulla di male. 31Non invidiare l'uomo violento e non irritarti per tutti i suoi successi, 32perché il Signore ha in orrore il perverso,
mentre la sua amicizia è per i giusti. 33La maledizione del Signore
è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti. 34Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili
concede la sua benevolenza. 35
Lc 8, 16-18 In
quel tempo, Gesù disse alla folla: 16nessuno
accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la
pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. 17Non c'è
nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia
conosciuto e venga in piena luce. 18Fate attenzione dunque a come
ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò
che crede di avere".
Meditiamo con lo Spirito Santo
Il Libro dei Proverbi
invita ad agire con rispetto e amore verso il prossimo. Se
è possibile, non neghiamo un bene a chi chiede,
dicendo te lo darò domani.
Inoltre: non tramiamo contro il prossimo che ha fiducia
in noi; non litighiamo con chi non ci fa’ nulla di male; non invidiamo i
violenti né irritiamoci per i loro successi.
Il Signore ha in orrore i perversi
ma ama i giusti; maledice i malvagi, ma benedice i giusti; è benevolo con gli
umili, ma disprezza i beffardi.
Nel Vangelo, Gesù esorta la folla ad
agire bene. Avendo definito i suoi discepoli e seguaci: “luce del mondo”, ricorda loro che devono splendere
nelle tenebre del mondo, mediante la fede che illumina le loro buone opere.
Nessuno copre una lampada con un vaso o la mette sotto un letto, ma su un
candelabro, perché tutti ne vedano la luce. Perciò non vi è nulla di segreto
che non sarà manifestato e nulla di nascosto che non sarà conosciuto in piena
luce.
Con queste parole, Gesù ricorda il dovere d’illuminare il prossimo
con la propria vita esemplare. Perciò, invita ad ascoltare
attentamente le sue parole, perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà
tolto anche ciò che crede di avere.
Domandiamogli, quindi, la grazia di essere
sempre disponibili alla sua parola, alla volontà del Padre e al servizio dei
fratelli.
Allora la nostra vita sarà veramente feconda, perché Gesù ha promesso
che, se rimaniamo in lui e lui in noi, porteremo molto frutto.
Riflessione
Perché il Libro dei
Proverbi invita ad agire con grande rispetto e amore per il prossimo?
Che cosa intende Gesù, invitandoci a
porre la nostra lampada su un candelabro?
Che vuol dire che a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che
crede di avere?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Padre, che ci
chiami ad amarti e servirti come unico Signore, abbi pietà della nostra
condizione umana; salvaci dalla cupidigia delle ricchezze, e fa’ che alzando al
cielo mani libere e pure, ti rendiamo gloria con tutta la nostra vita”.