II Domenica Tempo Ordinario C: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela"


II Domenica Tempo Ordinario C: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela"


Isaia usa le immagini nuziali per esprimere la profonda unione di Dio col suo popolo, che ha salvato e redento. Il Vangelo presenta la festa nuziale in cui Gesù, cambiando l’acqua in vino,  anticipa il momento di compiere segni, manifestare la sua gloria e suscitare la fede in lui.

Ascoltiamo la Parola di Dio 


(Is 62, 1-5): 1Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. 2Allora le genti vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca del Signore indicherà. 3Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. 4Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo. 5Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.  

(1Cor 12, 4-11):  Fratelli, 4vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: 8a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; 9a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell'unico Spirito, il dono delle guarigioni; 10a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l'interpretazione delle lingue. 11Ma tutte queste cose le opera l'unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.  

(Gv 2, 1-11): In quel tempo, 1vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino". 4E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora". 5Sua madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela". 6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora". 11Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Meditiamo con lo Spirito Santo  


Nella prima lettura, il profeta Isaia usa alcune immagini gioiose e gloriose, per descrivere grandi realtà divine: il re glorioso, ossia il Signore, che celebra le nozze con la sua sposa; Gerusalemme, sulla quale fa’ sorgere la giustizia e risplendere la salvezza; genti e re che vedranno questa giustizia e la sua gloria. 
Il Signore porrà in Sion la sua delizia, la chiamerà col nome nuovo “Mia Gioia” e le donerà corona sfolgorante e diademi splendidi. Dio stringe col suo nuovo popolo, la sua Chiesa, la Nuova Alleanza di salvezza. 
In essa, mediante la grazia donataci nel suo Figlio Gesù, nostro Salvatore e Redentore, attuerà un rapporto d’amore paterno e di amicizia divina con ogni persona. 
La seconda lettura mostra che i doni indicati nella prima sono realtà spirituali e soprannaturali. Il primo di essi è lo Spirito Santo che opera tutto in tutti, unica fonte di: carismi e ministeri: sapienza; conoscenza; fede; guarigioni; miracoli; profezie; discernimento degli spiriti; dono delle lingue e loro interpretazione. 
Con essi il Signore edifica continuamente la sua Chiesa. 
Il Vangelo presenta la festa di nozze a Cana, ove Gesù muta l’acqua in vino. 
Maria, sua madre, si accorge che gli sposi non hanno più vino e ne parla a Gesù. Egli le fa presente che non è ancora giunta l’ora di compiere “segni”, manifestare la sua gloria e suscitare la fede nei suoi discepoli. È l’intervento di Maria, quindi, che spinge Gesù ad anticiparli. 
Ella ottiene tale anticipo con la sua intercessione, che continua sempre per tutta l’umanità e per ciascuno di noi. 
Ella ci dice: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela". La Madre di Dio ha fatto fino in fondo tutto quello che Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo le ha detto. Per questo tutte le generazioni la chiamano beata. Imitiamola anche noi per essere beati.

Riflessione


Che cosa significano le immagini del re vittorioso e glorioso e di Gerusalemme sua sposa?

Quali sono i doni preziosi che il Signore fa al suo popolo e a quanti hanno fede in lui?

Che cosa c’insegna l’intercessione di Maria che fa “anticipare l’ora” del suo Figlio?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


O Dio, che nell’ora  della croce hai chiamato l’umanità a unirsi a Cristo, sposo e Signore, fa’ che in questo convito domenicale la santa Chiesa sperimenti la forza trasformatrice del suo amore, e pregusti nella speranza la gioia delle nozze eterne”.

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