Martedì 7ª settimana T. Ord.


Martedì 7ª settimana


Il Siracide affronta i problemi della tentazione, della prova e della necessità della pazienza. Nel Vangelo Gesù parla ai discepoli della morte che lo attende, mentre essi discutono chi sia più grande fra loro. Gesù invita chi vuole essere il primo a farsi ultimo e servo di tutti.

Ascoltiamo la Parola 


(Sir 2, 1-11): 1Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. 2Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova. 3Stai unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. 4Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, 5perché l'oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Nelle malattie e nella povertà confida in lui.  6Affìdati a lui ed egli ti aiuterà, raddrizza le tue vie e spera in lui .7Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia e non deviate, per non cadere. 8Voi che temete il Signore, confidate in lui, e la vostra ricompensa non verrà meno. 9Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici, nella felicità eterna e nella misericordia, poiché la sua ricompensa è un dono eterno e gioioso. 10Considerate le generazioni passate e riflettete: chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato? 11Perché il Signore è clemente e misericordioso, perdona i peccati e salva al momento della tribolazione, protegge coloro che lo cercano sinceramente.

(Mc 9, 30-37): In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli 30attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà". 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo per la strada?". 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti". 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37"Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo


Il Siracide affronta i problemi della tentazione e della prova. 
Chi serve il Signore, si prepari alle tentazioni senza smarrisi durante le prove. Se sta unito al Signore sarà costante e paziente in ogni vicenda dolorosa. 
Col l’oro si prova col fuoco, così chi è accetto a Dio lo è col crogiuolo del dolore. Se nelle malattie e ne povertà confidiamo in lui, ci aiuterà. Chi spera e confida nel Signore e la sua misericordia non cadrà e avrà in ricompensa: i doni gioiosi e benefici della misericordia e felicità eterna. 
Mai nessuno confidò nel Signore e rimase deluso, perseverò nel suo timore e fu abbandonato, lo invocò e fu trascurato, perché Dio è clemente e misericordioso, perdona i peccati, salva nelle tribolazioni e protegge chi lo cerca sinceramente. 
Nel Vangelo Gesù in cammino coi discepoli annuncia loro che sarà consegnato nelle mani degli uomini che lo uccideranno, ma dopo tre giorni risorgerà. 
Essi non capiscono e discutono chi sia più grande fra loro. Giunti a Cafarnao Gesù si siede, li interroga e saputo ciò dice loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti”. 
Prende poi un bambino e lo pone in mezzo a loro dicendo: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”
Quale contrasto fra Gesù che parla della propria passione e morte e i discepoli che si preoccupano di essere i primi e più grandi degli altri. 
La vera grandezza del cristiano sta nel prepararsi ad accogliere le prove e le tentazioni, ad affrontarle con pazienza e servire i propri fratelli con spirito di semplicità e di amore.

Riflessione


Perché chi serve il Signore deve prepararsi alle tentazioni e alla prova?

Perché i discepoli di Gesù non capivano quanto diceva e avevano timore di interrogarlo?

Che cosa insegna Gesù prendendo un bambino e ponendolo in mezzo ai suoi discepoli?

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa 


“Signore nostro Dio, fonte di gioia per chi cammina nella tua lode, donaci un cuore semplice e docile, a immagine del tuo Figlio, per divenire discepoli della sapienza e compiere solo e tutto ciò che a te piace”. 

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