Mercoledì 7ª settimana T. Ordinario
Mercoledì 7ª settimana
Il percorso che rivela la realtà della Sapienza è molto
lungo. Presente al momento della creazione governa l’universo. Nella storia
della salvezza Dio la mandò quaggiù come Legge e provvidenza, come fa col suo Spirito, per formare i suoi amici. Nel Vangelo Gesù
invita i discepoli a rispettare chiunque agisce bene.
Ascoltiamo la Parola
(Sir 4, 11-19): 11La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. 12Chi ama la sapienza ama la vita, chi la cerca di
buon mattino sarà ricolmo di gioia. 13Chi la
possiede erediterà la gloria; dovunque vada, il Signore lo benedirà. 14Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo,
e il Signore ama coloro che la amano. 15Chi
l'ascolta giudicherà le nazioni, chi le presta attenzione vivrà tranquillo. 16Chi confida in lei l'avrà in eredità, i suoi
discendenti ne conserveranno il possesso. 17Dapprima
lo condurrà per vie tortuose, gli incuterà timore e paura, lo tormenterà con la
sua disciplina, finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi
decreti; 18ma poi lo ricondurrà su una via
diritta e lo allieterà, gli manifesterà i propri segreti. 19Se
invece egli batte una falsa strada, lo lascerà andare e lo consegnerà alla sua
rovina.
(Mc 9, 38-40): In
quel tempo 38Giovanni
disse a Gesù: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo
nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva". 39Ma
Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un
miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40chi
non è contro di noi è per noi.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
La Scrittura mostra che la rivelazione della Sapienza divina fu lunga e complessa. La
Sapienza è già presente, insieme a Dio,
al momento della creazione e in tutto il governo dell’universo.
Nella storia
della salvezza il Signore l’ha inviata all’umanità come sua Legge e Provvidenza. Egli opera per suo mezzo, come fa col suo Spirito, per
formare i suoi amici.
Essa opera grandi benefici: cercarla produce gioia; possederla è ereditare la gloria; venerarla è onorare
Dio; ascoltarla è giudicare bene e vivere tranquilli; confidare in essa è ereditarla.
Il Signore promette di benedire chi la segue, ovunque egli vada.
Nelle vie
tortuose, la Sapienza ci guida con la sua disciplina. Con i suoi comandamenti
ci mette alla prova, per ricondurci sulle vie diritte e allietarci con i suoi segreti.
Dio ama tutti quelli che la amano.
Chi, però, non la segue, percorre false
strade e si consegna alla propria rovina.
L’episodio del Vangelo è di grande
importanza per capire i compiti di ogni discepolo di Gesù e della sua Chiesa. Giovanni
dice al Signore che, con gli altri discepoli, ha visto uno che scacciava demòni
nel suo nome e volevano impedirglielo.
Il motivo di ciò è che non era uno dei
suoi seguaci. La risposta del Signore è ferma e decisa. Dice: “Non glielo impedite” e ne spiega subito
le ragioni.
La prima è che nessuno può fare un miracolo nel suo nome e subito
dopo parlar male di lui. La seconda ragione è ancora più forte: “Chi non è contro di noi è per noi”.
Con
ciò insegna che la comunità dei discepoli non è né deve diventare un gruppo chiuso,
escusivista, geloso dei propri privilegi.
Questo princpio vale per sempre, e in
particolare per l’intera Chiesa, comunità universale di fede e di amore,
destinata a tutte le genti, popoli e nazioni.
Chiunque può fare cose buone e chi
le fa deve essere amato, rispettato e accolto. Il Vangelo è lievito di vita e
di salvezza per tutte le culture e tutte le religioni, e tale deve sempre
rimanere.
Riflessione
Che cosa indica la Sapienza
nella Scrittura?
Perché i discepoli di
Gesù non devono impedire di scaccia i demòni nel nome di Gesù?
Che cosa intende Gesù dicendo: “Chi non è contro di noi è per noi”?
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
“Infondi in noi, O
Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo
sulla via della croce, pronti a far dono della nostra vita per manifestare al
mondo la speranza del tuo regno”.