2ª Dom di Quaresima C: Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!


2ª Dom di Quaresima C: Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!  


Nella notte oscura, Dio invita Abramo a guardare il cielo luminoso di stelle e gli promette una grande discendenza, una terra e la sua alleanza. S. Paolo ci ricorda che siamo cittadini dei cieli, in attesa che Gesù trasfiguri il nostro misero corpo terreno nel suo splendido corpo risorto e glorioso. Il Vangelo presenta Gesù trasfigurato e splendente davanti ai suoi discepoli.

Ascoltiamo la Parola


(Gen 15, 5-12. 17-18): In quei giorni, 5Dio condusse fuori Abramo e gli disse: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle" e soggiunse: "Tale sarà la tua discendenza". 6Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 7E gli disse: "Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra". 8Rispose: "Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?". 9Gli disse: "Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo". 10Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. 11Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò. 12Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. 17Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. 18In quel giorno il Signore concluse quest'alleanza con Abram: "Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate;

(Fil 3,17- 4,1): 17Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. 18Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. 19La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. 20La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 21il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. 1Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!

(Lc 9, 28-36):  In quel tempo, 28Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!". 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo 


La liturgia di questa domenica presenta Dio che illumina Abramo, in una notte oscura, invitandolo a guardare l’immenso cielo luminoso di stelle, e promettendogli una grande discendenza, l’alleanza con lui e una terra. 
Nel Vangelo, Gesù, insieme a Pietro Giovanni e Giacomo, sale sul monte a pregare. Mentre prega il suo volto e i suoi vestiti diventano candidi e sfolgoranti. Mosè ed Elia appaiono a conversare con lui. La nube divina li avvolge e da essa esce la voce del Padre: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!". 
S. Paolo ricorda ai Filippesi che siamo cittadini dei cieli e da essi aspettiamo il Salvatore Gesù Cristo, che trasfigurerà il nostro misero corpo mortale, conformandolo al suo corpo glorioso. 
Poiché Gesù ha il potere di sottomettere tutte le cose, dobbiamo rimanere sempre saldamente in lui. Già la prima lettura mostra Dio, salvatore generoso e benefico dell’uomo, al quale dona: alleanza; grande discendenza; terra fertile e feconda. 
Essi preannunciano i doni veramente grandi, pienamente rivelati da Gesù Cristo, nostro Salvatore e Redentore: la sua Nuova Alleanza e il suo Regno dei Cieli, eterni, destinati all’intera umanità. 
Gesù diviene sfolgorante e, mentre prega, avviene la grande manifestazione trinitaria davanti ai discepoli. La voce del Padre proclama Gesù suo “eletto”, lo Spirito Santo è la nube che li avvolge, dalla quale esce la voce del Padre. 
Nella sua lettera, Paolo annuncia che Cristo ci trasfigura nel suo corpo glorioso e che tale trasfigurazione ci fa vivere non più per noi stessi, ma pienamente per Lui e per il Padre. 
Luca sottolinea che Gesù si trasfigura mentre prega e nella sua preghiera svela il suo vero volto di luce. 
Anche noi, pregando, siamo “trasfigurati” dal Signore, che ci rende suoi veri “figli della sua luce”.  

Riflessione 


Che cosa promette il Signore ad Abram, quando conclude la sua alleanza con lui?

Dov’è la nostra cittadinanza e che cosa ci aspettiamo dai cieli?

Che cosa significa per noi l’invito del Padre: “Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo”?

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa 


Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero, rinsalda la nostra fede nel mistero della croce e donaci un cuore docile, perché nell’adesione amorosa alla tua volontà, seguiamo come discepoli il Cristo tuo Figlio”.

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