Sabato terza settimana di Quaresima


Sabato terza settimana di Quaresima


La confessione dei peccati è commovente. Israele, tuttavia, ritorna sempre a peccare. Dio però, sempre misericordioso, ricorda che più che sacrifici vuole amore, più che olocausti gradisce la riconoscenza. Nel Vangelo Gesù conferma quale giusto atteggiamento tenere davanti a Dio e al prossimo. 

Ascoltiamo la Parola di Dio


Os 6, 1-6: 1"Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. 2Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. 3Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra". 4Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce. 5Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: 6poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.

Lc 18, 9-14: In quel tempo, 9Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10"Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo". 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". 14Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato".

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura offre un esempio commovente di confessione dei propri peccati.
Nonostante questo pentimento, però, Israele ritorna continamente ad essi. Il suo amore a Dio è evanescente come una nube del mattino e come rugiada che svanisce all'alba.  
Dio, tuttavia, continua sempre a trattare il suo popolo con grande misericordia e a ricordargli che vuole amore più che sacrifici, e riconoscenza più che offerte di olocausti. 
Conferma, inoltre, che come l'aurora e le pioggie autunnali e  primaverili fecondano la terra, anch’Egli verrà sicuramente per fasciare le nostre ferite, ridarci la vita, risollevarci e farci vivere. 
Tutti, quindi, dobbiamo affrettarci a riconoscerlo. 
Nel Vangelo, agli scribi e farisei ipocriti, che pretendevano di essere giusti e disprezzavano gli altri, Gesù insegna gli atteggiamenti e i comportamenti giusti. Perciò dice loro una parabola. 
Un fariseo, in piedi nel Tempio, ringraziava Dio di non essere come gli altri uomini: ladri, ingiusti, adùlteri. Egli digiunava due volte la settimana e pagava tutte le decime. Per questo disprezzava un pubblicano (peccatore), che pregava poco distante da lui. 
Il pubblicano, invece, si batteva il petto, stava a capo chino, e invocava: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". Gesù dice: “a differenza del fariseo”, il pubblicano “tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”. 
Dobbiamo meditare bene questa parabola perché, nella quaresima, i digiuni, le opere buone e la maggior preghiera non ci spingano a giudicarci migliori degli altri. Gesù, infatti, c’insegna l’umiltà, la fiducia in lui e l’amore e apprezzamento sincero del nostro prossimo. 

Riflessione 


Che cosa ottiene da Dio la commovente confessione dei propri peccati?

Perché Gesù loda l’atteggiamento e la preghiera del pubblicano?

Perché Gesù dice: “chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Dio, nostro Padre, che nella celebrazione della Quaresima ci fai pregustare la gioia della Pasqua; donaci di approfondire e vivere i misteri della redenzione per godere la pienezza dei suoi frutti”.

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