Sabato dopo le Ceneri
Sabato dopo le Ceneri
Continua l’insegnamento di Dio sul vero digiuno, che non è anzitutto
astensione dal cibo, ma pratica di giustizia, d’amore e di carità. Nel Vangelo,
Gesù sceglie come discepolo Levi, ricco pubblicano-peccatore, di cui farà il grande
Apostolo ed Evangelista: San Matteo.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Is 58, 9-14: Così
dice il Signore: 9“Se toglierai di mezzo a te
l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, 10se aprirai
il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra
le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. 11Ti
guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue
ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non
inaridiscono. 12La tua gente riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore
di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. 13Se
tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a
me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al
Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e
di contrattare, 14allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò
montare sulle alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe, tuo
padre, perché la bocca del Signore ha parlato”.
Lc
5, 27-32: In quel tempo, Gesù 27vide un pubblicano di nome Levi,
seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". 28Ed
egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. 29Poi Levi gli preparò un
grande banchetto nella sua casa. C'era una folla numerosa di pubblicani e di
altra gente, che erano con loro a tavola. 30I farisei e i loro
scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Come mai mangiate e
bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?". 31Gesù rispose
loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io
non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano".
Meditiamo con lo Spirito Santo
Dio continua a insegnarci che il digiuno da lui voluto non è
anzitutto astensione dal ciboo, ma pratica continua di giustizia, amore e carità.
Rafforza, perciò, i suoi inviti a non opprimere il
prossimo, non accusarlo né sparlarne, ma ad aprire il nostro cuore ai poveri, agli
affamati e agli afflitti di cuore.
Quanti fanno ciò brillano come luce fra le
tenebre e trasformano la notte in chiaro meriggio.
Perciò il Signore, rinnova
loro le sue migliori promesse: li guiderà sempre; ne rinvigorirà le ossa; li
sazierà nei terreni aridi; irrigherà i loro giardini con sorgenti le cui acque
non inaridiranno mai; li aiuterà a riedificare le rovine antiche, a ricostruire
le fondamenta delle generazioni passate, a ripararne le brecce e a restaurare strade
popolate.
Chi non viola ma onora il sabato, giorno sacro al Signore, troverà la
sua delizia in Lui e godrà l’eredità promessa agli antichi padri.
Nel
Vangelo, Gesù sceglie come suo discepolo Levi, un pubblicano-peccatore, di cui
farà il suo grande Apostolo ed Evangelista: San Matteo.
Appena invitato da Gesù,
Levi lo segue, abbandonando il suo proficuo lavoro e tutto il resto.
Non solo
ma, in ringraziamento, prepara a Gesù e ai suoi discepoli
un grande banchetto nella sua casa, al quale partecipa una folla numerosa di
pubblicani e peccatori.
Scribi e farisei mormorano e rimproverano i discepoli:
mangiate e bevete insieme a pubblicani e peccatori!
Gesù, allora, risponde: “Non sono i sani che hanno bisogno del
medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori
perché si convertano”.
Con questo c’insegna anche il vero senso
della quaresima. Se vogliamo che il Figlio di Dio si prenda cura di noi e ci
guarisca, dobbiamo riconoscerci anche noi ammalati, convertirci e metterci alla
sua mensa divina, come peccatori bisognosi del suo perdono e pronti a servire
Lui e tutti i nostri fratelli.
Riflessione
Perché il Signore insiste che digiunare non è astenerci dai
cibi, ma praticare la giustizia e la carità?
Che fa Levi, pubblicano-peccatore e futuro
apostolo-evangelista, appena invitato da Gesù?
Che cosa risponde Gesù a scribi e farisei che mormorano contro
di lui e i suoi discepoli?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
Guarda con paterna
bontà, o Dio onnipotente, la debolezza dei tuoi figli, e a nostra protezione e
difesa stendi il tuo braccio invincibile.