29 aprile: S. Caterina da Siena, vergine, dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa


29 aprile: S. Caterina da Siena, vergine, dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa


Nata nel 1347, a quindici anni si consacrò a Dio come terziaria domenicana. Nel tempo della corte pontificia ad Avignone, fra scismi e turbolenze, si affaticò a cercare il bene della Chiesa e la salvezza dell’Italia. Benché illetterata, dettò molte lettere e il Dialogo della Divina Provvidenza, libro di alto valore e contemplazione mistica. Pio XII la proclamò Patrona d’Italia e S. Paolo VI Dottore della Chiesa.

Ascoltiamo la Parola di Dio 


(1Gv 1,5-2,2): Figlioli miei, 5questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. 6Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. 7Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. 8Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. 2.1Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.3


(Mt 11,25-30): 25In quel tempo, Gesù disse: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita . 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero".

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura sottolinea il significato spirituale di camminare nella luce ed essere in comunione con gli altri. 
Solo così il sangue di Gesù può purificarci da ogni peccato. 
Nel suo Dialogo, la grande mistica S. Caterina commenta bene quest’affermazione. Nel suo slancio interiore, chiama la divina Trinità: abisso e mare profondo di bene, di luce e di bellezza. A ciascuno di questi aspetti dedica, poi, una serie di attributi e aggettivi. 
Il bene divino è: sommo bene; bene sopra ogni bene; bene felice, bene incomprensibile; bene inestimabile. La bellezza divina è: bellezza sopra ogni bellezza, e la sapienza è: sapienza sopra ogni sapienza. 
Infine, rivolta a Dio conclude: sei tu la stessa sapienza. 
Giovanni approfondisce il fondamento di questi aspetti. Partendo dall’affermazione che Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna, sviluppa un duplice tema. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi; se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. 
L’unico atteggiamento giusto, quindi, perché la sua parola e la sua verità siano in noi, è riconoscere e confessare i nostri peccati. 
In questo modo, Egli può perdonarli e purificarci da ogni iniquità. 
Giovanni scrive questi insegnamenti, perché non pecchiamo. Ci ricorda tuttavia che, se pecchiamo, abbiamo un Paràclito ossia un “consolatore” e “potente avvocato difensore” presso il Padre. 
Tale è Gesù Cristo, vero e unico giusto, fattosi vittima di espiazione per i peccati, non soltanto nostri, ma anche di tutta l’umanità. 
Il Vangelo presenta anche un altro motivo di consolazione. Gesù ringrazia il Padre perché ha nascosto le grandi verità e i più profondi misteri ai superbi sapienti e ai grandi del mondo, per rivelarle ai piccoli. 
Non esclude i sapienti dalla loro conoscenza, ma sottolinea che l’unica via per raggiungere i beni del Regno è quella dell’umiltà, della semplicità, del farsi piccoli. 
Gesù, inoltre, essendo mite e umile, offre ristoro a tutti e rende dolce, leggero e soave ogni peso.  

Riflessione 


Quali attributi divini descrive ed esalta S. Caterina da Siena?

A chi Gesù preferisce annunciare le verità e i misteri più profondi? 

Perché Gesù offre ristoro e rende ogni peso dolce, leggero e soave?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa  


O Dio, che in santa Caterina da Siena, ardente del tuo spirito d’amore hai unito la contemplazione di Cristo crocifisso e il servizio della Chiesa, per sua intercessione concedi a noi tuoi fedeli, partecipi del mistero di Cristo, di esultare nella rivelazione della sua gloria”. 

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