Giovedì 3ª settimana di Pasqua - S. Giuseppe Benedetto Cottolengo


Giovedì 3ª settimana di Pasqua - S. Giuseppe Benedetto Cottolengo


Un angelo manda il diacono Filippo incontro al ministro della regina di Etiopia, che legge del Servo sofferente in Is 53, 7-8, senza capire chi è. Filippo gli spiega che è Gesù e il ministro crede e chiede il battesimo. Nel Vangelo Gesù descrive il suo rapporto col Padre e si presenta come pane vivo che fa vivere in eterno chi ne mangia.

Ascoltiamo la Parola di Dio


At 8, 26-40: In quei giorni 26un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: "Àlzati e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta". 27Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, 28stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. 29Disse allora lo Spirito a Filippo: "Va' avanti e accòstati a quel carro". 30Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Capisci quello che stai leggendo?". 31Egli rispose: "E come potrei capire, se nessuno mi guida?". E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. 32Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:  Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. 33 Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita. 34Rivolgendosi a Filippo, l'eunuco disse: "Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?". 35Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. 36Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c'era dell'acqua e l'eunuco disse: "Ecco, qui c'è dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?". [ 37] 38Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo battezzò. 39Quando risalirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. 40Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa.


Gv 6, 44-51: In quel tempo, Gesù disse alla folla: 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. 48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".  

Meditiamo con lo Spirito Santo


Un angelo manda il diacono Filippo incontro al ministro della regina di Etiopia, pellegrino a Gerusalemme, che seduto sul suo carro legge il libro di Is 53, 7-8, senza capirlo. 
È il famoso passo sul Servo sofferente che Come una pecora  fu condotto al macello”.  
Filippo gli spiega che è Gesù Figlio di Dio crocifisso per la nostra salvezza. Il ministro crede e chiede il battesimo, Filippo lo battezza. Il ministro pieno di gioia, prosegue la sua strada, mentre lo Spirito del Signore porta Filippo a evangelizzare tutte le città della costa, da Azoto a Cesarèa
Nel Vangelo Gesù descrive il suo rapporto col Padre e con noi. Il Padre manda Gesù a noi e attira noi verso Gesù, producendo il nostro reciproco incontro. 
Questa realtà rivelataci da Gesù ci dice ciò che vi è di più profondo e di più grande in noi: la nostra reciproca relazione col Padre e con Lui. 
Il Padre ci manda il Figlio e ci attira a Lui, facendoci vivere per Lui, per suo Figlio e per essere risuscitati come e con Gesù. 
È Dio stesso ad istruirci, e poiché nessuno di noi ha visto il Padre, il Padre ci ha mandato il Figlio Gesù, perché chiunque crede in Lui vede e conosce anche il Padre. 
Vedere e conoscere il Padre significa avere la vita eterna. Gesù, infatti è il pane vivo e della vita. È il pane disceso dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 
Chi ne mangia non muore, ma vive in eterno e risorge, perché il pane eucaristico che ci dà è la sua carne per la vita del mondo. 
Gesù, pane, Gesù vita, Gesù Eucaristia, Gesù Parola di Dio. 
Questo è l’immenso dono della Pasqua. Riceviamolo sovente e preghiamo perché tutti lo scoprano e ne vivano. 

Riflessione 


Ricordiamo sovente il “Servo sofferente” crocifisso, morto e risorto per salvarci?

Chi è che invia Gesù a noi e attira noi verso Gesù?

Credo davvero in Gesù, vero pane vivo disceso dal cielo perché ricevendolo io viva in eterno e risorga?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Dio, che in questi giorni pasquali ci hai rivelato la grandezza del tuo amore, fa’ che accogliamo pienamente il tuo dono, perché, liberi da ogni errore, aderiamo sempre più alla tua parola di verità”.

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