Tempo Ordinario - Giovedì 26ª settimana. S. Teresa di Gesù Bambino Dottore della Chiesa

 

 

Tempo Ordinario - Giovedì 26ª settimana. S. Teresa di Gesù Bambino Dottore della Chiesa

 

Giobbe, che, non ha trovato alcun conforto dalle parole degli amici, sente rafforzata la sua fiducia nel Signore. La sua preghiera piena di turbamenti e di angoscia lo spinge a sperare in Dio. Il Vangelo ricorda Gesù che invia gli Apostoli nel mondo.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Gb 19, 21-27: Giobbe disse: 21Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei, perché la mano di Dio mi ha percosso! 22Perché vi accanite contro di me, come Dio, e non siete mai sazi della mia carne? 23Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, 24fossero impresse con stilo di ferro e con piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia! 25Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! 26Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. 27Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro.

Lc 10, 1-12: 1In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio". 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11"Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino". 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.   

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

Giobbe, che nel colmo del dolore aveva invocato la morte, qui proclama la sua speranza nel Dio Redentore. 

Le parole dei suoi amici non lo avevano consolato ma rattristato. La sua preghiera di giusto innocente, colpito dal dolore e dall’angoscia, non aveva trovato risposta a tutte le sue domande. 

Essa, però, ha prodotto una speranza viva nel Signore e la certezza di poterlo infine contemplare. Ha anche insegnato a Giobbe a non allontanarsi mai dal Signore nelle prove della vita, ma continuare sempre ad invocarlo, perché solo lui è il Dio della nostra salvezza. 

Il Vangelo presenta Gesù che, in aggiunta agli Apostoli, invia anche i suoi discepoli come testimoni della salvezza. Questi settantadue discepoli dimostrano che nella Chiesa l’impegno a evangelizzare è affidato a tutti i cristiani. 

L’annuncio della parola, della persona e della vita di Cristo, quindi, non spetta solo agli Apostoli e ai loro successori, ossia i vescovi e la gerarchia ecclesiale, ma è affidato a tutti i battezzati. 

La forma specifica del loro servizio consiste nell’annunciare, a ogni casa e famiglia, la pace come anticipo del regno di Dio. 

Tale annuncio è il segno della forza e potenza del Regno d Dio. È il segno della novità di vita e del rinnovamento di ogni persona, che il Regno di Dio offre a tutta l’umanità. 

La vicinanza del Regno non è una questione di tempo o di spazio, ma è l’apertura di Dio alla salvezza di chi crede e l’apertura di chi accoglie il messaggio di pace e di salvezza come dono di Dio. 

La missione dei discepoli, infatti, non si limita soltanto alle parole, perché comprende anche le opere di guarigione e chi partecipa alla missione di Gesù entra in rapporto anche con il Padre.      

 

Riflessione 

 

Perché nei momenti della prova dobbiamo continuare la preghiera e il dialogo con Dio?

Che cosa significa l’annuncio che il Regno di Dio è vicino?

Che cosa comporta la missione dei discepoli di annunciare la pace?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa

 

Dio della libertà e della pace, che nel perdono dei peccati ci doni il segno della creazione nuova, fa’ che tutta la nostra vita riconciliata nel tuo amore, diventi lode e annunzio della tua misericordia”.

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