Tempo Ordinario - Lunedì 26ª settimana. Beato Bernardino da Feltre

 

Tempo Ordinario - Lunedì 26ª settimana. Beato Bernardino da Feltre

 

Il libro di Giobbe affronta il problema del giusto che, soffrendo, benedice Dio e si affida a lui. Nel Vangelo Gesù, il giusto che soffrì più di tutti, invita i discepoli farsi piccoli per essere grandi.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Gb 1, 6-22: 6Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a Satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo". 8Il Signore disse a Satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male". 9Satana rispose al Signore: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. 11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!". 12Il Signore disse a Satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui". Satana si ritirò dalla presenza del Signore. 13Un giorno accadde che, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del fratello maggiore, 14un messaggero venne da Giobbe e gli disse: "I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. 15I Sabei hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo". 16Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato soltanto io per raccontartelo". 17Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I Caldei hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo". 18Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, 19quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo". 20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse: "Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!". 22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

Lc 9, 46-50: In quel tempo, 46nacque una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. 47Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino 48e disse loro: "Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande".49Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi". 50Ma Gesù gli rispose: "Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi".  

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

Giobbe è l’esempio del giusto sofferente. Privato all’improvviso di beni, figli e salute, benedice il Signore, pronunciando una preghiera splendida: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!”. 

Non si ribella né attribuisce a Dio alcunché d’ingiusto. Adora Dio per la sua grandezza e riconosce la propria piccolezza, accettando eroicamente dolori immensi di cui non conosce ancora il pieno valore salvifico. 

Questo lo rivelerà solo Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che ci salverà mediante il supremo dolore e l'umiliazione del morire in croce. 

Il Vangelo mostra Gesù, l’unico giusto che soffrì per tutti, che insegna ai discepoli il mistero della vera grandezza, mentre essi disputano su chi sia il maggiore di loro

Gesù seda la disputa dicendo: “Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande" e servendosi di un esempio molto concreto. Infatti prende un bambino e dice: “Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”. 

Per essere grandi è necesario farsi piccoli e accogliere i più piccoli. Gesù insegna ai discepoli anche ad accogliere chi opera il bene, evitando ogni spirito di contesa o sentimento di gelosia. 

Pertanto, non dobbiamo impedire a nessuno di compiere opere buone nel nome di Dio. Dice infatti Gesù: “Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi”.

 

Riflessione 

 

In che consiste la vera grandezza di Giobbe, colpito nella sua persona da mali di ogni sorta?

Secondo Gesù, chi è il più grande fra i suoi discepoli e nel Regno dei cieli?

Perché non dobbiamo impedire a nessuno di fare del bene nel nome del Signore?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 

 

O Dio, Padre di tutti gli uomini, tu vuoi che gli ultimi siano i primi e fai di un fanciullo la misura del tuo regno; donaci la sapienza che viene dall’alto, perché accogliamo la parola del tuo Figlio e comprendiamo che davanti a te il più grande è colui che serve”. 

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