Tempo Ordinario - Mercoledì 26ª settimana. S. Girolamo

 

 

Tempo Ordinario - Mercoledì 26ª settimana. S. Girolamo

 

Giobbe, supera la crisi di sconforto riconoscendo con umiltà l’infinita grandezza di Dio. Nel Vangelo Gesù mostra ai discepoli il Regno di Dio come “priorità” urgente per tutti.  

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Gb 9, 1-12. 14-16: 1Giobbe rispose ai suoi amici e prese a dire: 2"In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio? 3Se uno volesse disputare con lui, non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille. 4Egli è saggio di mente, potente di forza: chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo? 5Egli sposta le montagne ed esse non lo sanno, nella sua ira egli le sconvolge. 6Scuote la terra dal suo posto e le sue colonne tremano. 7Comanda al sole ed esso non sorge e mette sotto sigillo le stelle. 8Lui solo dispiega i cieli e cammina sulle onde del mare. 9Crea l'Orsa e l'Orione, le Plèiadi e le costellazioni del cielo australe. 10Fa cose tanto grandi che non si possono indagare, meraviglie che non si possono contare. 11Se mi passa vicino e non lo vedo, se ne va e di lui non mi accorgo. 12Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire? Chi gli può dire: "Cosa fai?". 14Tanto meno potrei rispondergli io, scegliendo le parole da dirgli; 15io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli, al mio giudice dovrei domandare pietà. 16Se lo chiamassi e mi rispondesse, non credo che darebbe ascolto alla mia voce.

Lc 9, 57-62: in quel tempo, 57mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: "Ti seguirò dovunque tu vada". 58E Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". 59A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre". 60Gli replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio". 61Un altro disse: "Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia". 62Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio".

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

 

Il Signore ha aiutato Giobbe a superare sconforto e disperazione. Ora lo aiuta a riconoscere l’infinita grandezza divina guardando la creazione, cominciando dal cielo, nel quale scopre tutte le manifestazioni di potenza e grandezza del Creatore. 

Vede, infatti, che solo Dio è capace di: spostare le montagne, scuotere la terra, comandare al sole, mettere sotto sigillo le stelle, dispiegare i cieli, camminare sulle onde, creare le costellazioni, fare cose tanto grandi da non potersi indagare, e meraviglie tali da non potersi raccontare. 

Nessuno può dirgli: “che fai?” e tanto meno può rispondere alle sue domande. 

Ci si può aprire a lui soltanto con grande umiltà e rivolgendosi alla sua infinità. 

Il Vangelo mostra la povertà e umiltà sconcertante di Gesù, il Figlio di Dio, fattosi Figlio dell'uomo, non ha ove posare il capo, mentre le volpi hanno le tane e gli uccelli i nidi. 

Gesù non ha niente di questo e cerca di ridimensionare le pretese di alcuni che vorrebbero diventare suoi discepoli. 

A chi gli dice: "Ti seguirò dovunque tu vada" risponde ricordandogli la sua povertà. A chi gli chiede il permesso di seppellire “prima” il padre, ricorda che l’impegno di annunciare il regno di Dio supera ogni altro. 

A chi gli promette che lo seguirà, ma “prima” vuole congedarsi dai suoi parenti, risponde che "nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio". 

Gesù, quindi, corregge il “prima”, fuor di luogo, dei due discepoli. Infatti, ogni “prima” indica priorità e precedenza. Nulla, però, potrà mai precedere o essere considerato “prima” del Regno di Dio. 

Soltanto il Regno, infatti, è la priorità assoluta per tutti e per ciascuno di noi. Soltanto esso è il “prima”, l’urgenza assoluta e totale di tutta l’umanità.

 

Riflessione 

 

Che cosa scopre Giobbe e che cosa lo conforta nel guardare le meraviglie della creazione?

Che cosa è stonato nel linguaggio di quei “tali” che vorrebbero seguire Gesù?

Esiste qualcosa che si possa considerare “prima” o più urgente del Regno di Dio? 

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa

 

O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie”.

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