Tempo Ordinario - Sabato 30 ª settimana

 

 

Tempo Ordinario - Sabato 30 ª settimana

 

Paolo considera un desiderio presente in molti santi e sovente anche in noi: lasciare questa vita per essere subito con Cristo, o rimanere ancora qui per aiutare e servire i nostri fratelli? Ciò che importa, però, è che il Signore Gesù sia sempre in cima ai nostri pensieri. Nel Vangelo, Gesù invita i farisei ad avere un po’ di umiltà.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Fil 1, 18-26: Fratelli 18purché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. 19So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, 20secondo la mia ardente attesa e la speranza che in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. 21Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 22Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. 23Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; 24ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo. 25Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede, 26affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù, con il mio ritorno fra voi.

Lc14, 1. 7-11: 1Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. 7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8"Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

 

Paolo, sempre afflitto da quei cristiani che predicano Cristo, mossi da invidia o da interessi di parte, si rallegra che Gesù venga comunque annunciato, per convenienza o per sincerità. 

Pensa che la preghiera e l'aiuto dello Spirito Santo se ne serviranno per la salvezza. Affronta poi un problema presente in molti e anche in noi. 

Che cosa scegliere? Vivere ancora nel corpo per lavorare con frutto, ossia per aiutare e servire i nostri fratelli, oppure lasciare questa vita terrena per essere pienamente con Cristo? 

La vera soluzione, tuttavia, appare una sola: in cima a tutti i nostri pensieri e aspettative vi sia sempre e soltanto il desiderio di servire e glorificare nostro Signore Gesù Cristo. 

Nel Vangelo, vediamo ancora Gesù alle prese con i farisei. Questa volta non cerca di guarirli dalla loro ipocrisia, ma dalla loro boria, arroganza, orgoglio, superbia e a convincerli a coltivare un po’ di umiltà. 

L’occasione è ancora un pranzo nella casa di un capo dei farisei, nel quale i farisei gli stanno attenti e l’osservano. Gesù prende l’iniziativa, avendo notato che i farisei, pieni d’egoismo e superbia, si scelgono sempre i primi posti. 

Dà perciò agli invitati quest’insegnamento. Quando siete invitati a nozze non mettetevi al primo posto perché, se c’è un altro invitato più degno di voi, colui che vi ha invitato verrà a dirvi: "Cedigli il posto!"

Allora voi dovrete, con vergogna, occupare l'ultimo posto. Se invece vi mettete all'ultimo posto, colui che vi ha invitato vi dirà: "Amico, vieni più avanti!" per cui ne avrete onore davanti a tutti i commensali. 

Detto questo, Gesù rivolge a tutti un’ammonizione ripetuta già altre volte: “chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Essa ha valore universale e riguarda anche noi, perché Dio ama ed innalza gli umili. 

 

Riflessione 

 

Che cosa preferiamo: vivere per servire ancora i fratelli o morire per essere già con Cristo?

Perché quando siamo invitati non dobbiamo metterci ai primi posti?

Che cosa significa: “chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 

 

O Dio, tu non fai preferenze di persone e ci dai la certezza che la preghiera dell’umile penetra le nubi: guarda anche a noi come al pubblicano pentito, e fa’ che ci apriamo alla confidenza nella tua misericordia per essere giustificati nel tuo nome”.

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