A34ª DomTO: Cristo Re. Il regno preparato fin dalla creazione del mondo

 

 

A34ª DomTO: Cristo Re. Il regno preparato fin dalla creazione del mondo

 

Questa domenica conclude l’anno liturgico celebrando Gesù Cristo Re Universale. Il Regno: di Dio o dei Cieli non è di questo mondo. Il Prefazio lo indica come: “Regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace”.  

 

Ascoltiamo la Parola di Dio 

 

Ez 34,11-12.15-17: 11Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. 12Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.15Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. 16Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.17A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.  

1Cor 15,20-26.28: Fratelli, 20Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. 21Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. 22Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. 23Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. 24Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. 25È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi . 26L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. 28E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Mt 25,31-46: In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 31“Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". 37Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". 40E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". 44Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". 45Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”.

 

Meditiamo con lo Spirito Santo  

 

Oggi l’anno liturgico si conclude con la splendida immagine di Gesù Cristo Re dell’Universo

Il suo Regno non è di questo mondo (Gv 18,36), poiché è il Regno di Dio o Regno dei cieli. Il prefazio dice: “regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace”. 

Lo ha fondato Gesù, nascendo nella grotta di Betlemme, vivendo l'amore divino, umiltà, sofferenza e servizio e morendo sulla croce al Calvario. Per questo si concluderà nella vittoria divina e nel trionfo eterno. 

Nel nuovo Regno, il principio di convivenza è la pace, i poveri sono beati, i puri di cuore esaltati, i piangenti consolati, i sofferenti per la giustizia esauditi, i peccatori perdonati. Sono invece esclusi i prepotenti del mondo, gli operatori di violenza e di morte e quanti vivono solo per se stessi. 

I primi che contano veramente agli occhi di Dio sono gli ultimi, i poveri, i piccoli, i sofferenti e gli umili. Gesù è il loro “Grande pastore” che con infinito amore li conduce a verdi pascoli e freschissime acque, li fa riposare, cerca gli sperduti, riconduce gli smarriti, cura i malati e ne fascia le ferite. 

S. Paolo mostra Cristo che, in prospettiva mondiale, pone sotto i piedi tutti i nemici, riducendo al nulla Principati, Potenze e forze del male compresa la morte. 

Consegna quindi il Regno al Padre. Il Regno celebra solennemente un trionfo non mondano né terreno, ma divino.  Quello del Figlio, il più grande di tutti, fattosi servo di tutti e, il primo fattosi ultimo di tutti (Mc 10,42-44). Il suo Regno è di santità, amore, giustizia, e pace che domineranno incontrastati per sempre (Eb 13,8)

La regalità di Gesù Cristo è il senso profondo dell’universo, il fine della storia, la “speranza di gloria(Col 1,27), la vita eterna e la risurrezione. 

È lui che ci dice: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo”. 

 

Per la riflessione

Che cosa significa Gesù nostro pastore? 

Perché Cristo è la "primizia"? 

Che vuol dire ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me?


Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 

 

O Padre, che hai posto il tuo Figlio come unico re e pastore di tutti gli uomini, per costruire nelle tormentate vicende della storia il tuo regno d’amore, alimenta in noi la certezza di fede, che un giorno annientato anche l’ultimo nemico, la morte, egli ti consegnerà l’opera della tua redenzione, perché tu sia tutto in tutti”.

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