. Avvento martedì 1ª sett.: Tutto è stato dato a me dal Padre mio

 

 

Avvento martedì 1ª sett.: Tutto è stato dato a me dal Padre mio  

 

Isaia si serve della significativa immagine del germoglio divino che diviene un virgulto. Il germoglio è della radice di Jesse, capostipite della famiglia davidica, per cui Gesù è detto: Figlio di David. Gesù Cristo è il vero germoglio-virgulto divino, pieno di Spirito Santo, che Dio Padre c’invia per farsi conoscere da tutta l’umanità come Padre e comunicarci la sua pace, amore, verità e vita divina.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Is 11, 1-10: In quel giorno, 1un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. 3Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; 4ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. 5La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. 6Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà.7 La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. 8Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. 9Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. 10In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.

Lc 10, 21-24: 21In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: "Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 22Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo". 23E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 24Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono".    

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

 

La prima lettura, dal profeta Isaia, descrive l’atteso dalle genti, la persona che deve venire. Per far conoscere il Figlio di Dio che deve farsi uomo e nascere per noi, Isaia disegna uno splendido quadro. 

In esso ci mostra i doni dello Spirito Santo che lo caratterizzano: sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, conoscenza e timore del Signore. 

Colui che sta per venire è mandato dal Padre per attuare sulla terra la giustizia per i miseri e stabilire decisioni eque per gli umili. Egli porterà nella natura e fra gli uomini pace e armonia, descritte con immagini ardite e forti: il lupo dimora con l'agnello; il leopardo è sdraiato col capretto; vitello e leone, mucca e orsa pascolano insieme; il bambino infila le mani nelle tane di vipere e serpenti velenosi. Dio, soprattutto, colmerà la terra della conoscenza del Signore. 

Il Vangelo presenta Gesù che, esultando di gioia, ringrazia il Padre perché ha voluto rivelare ai piccoli e ai poveri le verità che sono nascoste ai sapienti e ai dotti. 

Gesù mostra che la sua missione in mezzo a noi è salvare, non giudica secondo le apparenze o per sentito dire. Egli conosce pienamente il Padre e ce lo fa conoscere. Proclama beati i suoi discepoli che vedono ciò che né i profeti ne i re poterono vedere, benché lo desiderassero. Gesù, però, dirà ai suoi discepoli anche: “beati quelli che crederanno senza aver visto”. Egli, infatti, è venuto per salvare l’intera umanità. 

Fra questi beati, vi sono quanti, senz’averlo visto credono in lui, nella sua Persona, nel suo Regno e nella sua Parola. Anche noi dobbiamo la nosra fede alla sua grazia e al suo amore.

 

Riflessione

 

Pensiamo sovente ai doni dello Spirito Santo che Gesù ci ha dato: sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, conoscenza e timore del Signore?

Siamo grati al Padre per aver rivelato i suoi misteri ai piccoli, agli umili e ai miseri?

Sentiamo tutta la gioia e la beatitudine di coloro che credono in lui senza averlo visto?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa

“Accogli, o Padre, le preghiere della tua Chiesa e soccorrici nelle fatiche e nelle prove della vita: la venuta del Cristo tuo Figlio ci liberi dal male antico che è in noi e ci conforti con la sua presenza”.

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