Martedì 32ª settimana TO - S. Leone Magno Papa
Tempo Ordinario - Martedì 32ª settimana. S. Leone Magno Papa
Paolo continua le sue esortazioni alle comunità cristiane. Come ha già fatto con i vescovi e i presbiteri, ora raccomanda le virtù ai fedeli: uomini e donne, vecchi e giovani. Nel Vangelo Gesù insegna alle folle l’importanza dell’umiltà.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Tt 2, 1-8. 11-14: Carissimo 1insegna quello che è conforme alla sana dottrina. 2Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità e nella pazienza. 3Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, 4per formare le giovani all'amore del marito e dei figli, 5a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata. 6Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, 7offrendo te stesso come esempio di opere buone: integrità nella dottrina, dignità, 8linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi. 11È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini 12e ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, 13nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. 14Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Lc 17, 7-10: In quel tempo, Gesù disse: 7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? 8Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"".
Meditiamo con lo Spirito Santo
Paolo continua a esortare le comunità cristiane. Ha già indicato le virtù dei vescovi e presbiteri, ora descrive quelle dei fedeli: uomini e donne, vecchi e giovani.
Agli uomini raccomanda di essere sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, caritatevoli e pazienti.
Alle donne scrive di tenere un buon comportamento, evitare le maldicenze, non eccedere nel vino, insegnare alle giovani ad amare marito e figli, essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai mariti.
Ai giovani raccomanda la prudenza, le opere buone, conservare integra la dottrina, la dignità e un linguaggio sano e irreprensibile. Facendo così, gli avversari non avranno nulla da riprovare.
La grazia della salvezza divina ci fa rinnegare l’empietà e i desideri mondani e ci fa vivere in modo sobrio, giusto e pio, nell’attesa della gloria di Cristo, nostro salvatore.
Nel Vangelo, Gesù insegna l’importanza dell’umiltà ai farisei ipocriti e presuntuosi, che reclamavano sempre diritti davanti a Dio e al prossimo.
Di qui la parabola del padrone che, al servo che ritorna dal lavoro, non dice di mettersi subito a tavola ma, prima, di preparargli da mangiare e servirlo, poi mangerà.
Gesù, infine, invita tutti perché, dopo aver fatto il nostro dovere, riconosciamo che “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Questa, però, è la via non solo dell’umiltà ma della vera gioia.
Infatti i superbi, che hanno sempre qualcosa da rivendicare, sono sempre scontenti, mentre gli umili scoprono l’infinita generosità di Dio con immensa riconoscenza e gioia.
Riflessione
Paolo che cosa raccomanda d’insegnare a tutti: uomini e donne, vecchi e giovani?
Che cosa vuol dire: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”?
Perché l’umile riconoscenza ci rende gioiosi, mentre il superbo reclamare ci fa infelici e scontenti?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio”.