Tempo Ordinario - Giovedì 32ª settimana. S. Giosafat, Vescovo e Martire

 

 

Tempo Ordinario - Giovedì 32ª settimana. S. Giosafat, Vescovo e Martire

 

In questo scritto Paolo indica la base per superare ogni forma di schiavitù: nessuno sia mai umiliato, perché è e deve rimanere sempre un fratello carissimo nel Signore. Nel Vangelo, ai farisei curiosi di saper quando verrà il regno di Dio, Gesù risponde che non viene in modo da attirare l'attenzione e annuncia la sua passione.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Flm 7-20: Fratello, 7la tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, perché per opera tua i santi sono stati profondamente confortati. 8Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, 9in nome della carità, piuttosto ti esorto io, Paolo, così come sono vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù; 10Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, 11lui che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. 12Te lo rimando, lui, che mi sta tanto a cuore. 13Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. 14Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. 15Per questo forse è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; 16non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. 17Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. 18 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. 19Io, Paolo lo scrivo di mio pugno: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te stesso! 20Sì, fratello! Che io possa ottenere da te questo favore nel Signore; dà questo sollievo al mio cuore in Cristo!

Lc 17, 20-25: In quel tempo, 20i farisei domandarono a Gesù: "Quando verrà il regno di Dio?". Egli rispose loro: "Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, 21e nessuno dirà: "Eccolo qui", oppure: "Eccolo là". Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!". 22Disse poi ai discepoli: "Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. 23Vi diranno: "Eccolo là", oppure: "Eccolo qui"; non andateci, non seguiteli. 24Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. 25Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione.  

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

 

Onesimo, schiavo divenuto cristiano, è fuggito dal suo padrone in un’epoca in cui ciò comportava la pena di morte. Paolo lo rimanda al padrone, scrivendogli che avrebbe voluto tenerlo con sé perché lo assistesse mentre è in catene per il Vangelo. 

Glielo rimanda, però, non più come schiavo ma, come fratello carissimo nel Signore. Se lo ha offeso o gli è debitore in qualcosa, metta tutto sul conto di Paolo. 

In questo breve scritto Paolo indica come superare per sempre tutte le forme di schiavitù. Nessuno, infatti, può essere umiliato perché ognuno è, e deve rimanere sempre per tutti, un fratello carissimo nel Signore. 

Nel Vangelo, ai farisei curiosi di saper quando verrà il Regno di Dio, Gesù risponde che non viene in modo da attirare l'attenzione, per cui nessuno può dire: "Eccolo qui", o "Eccolo là". Il Regno di Dio è fra noi e “in noi”. 

La sua presenza reale, quindi, rimane nascosta fino a che non sarà rivelata alla fine dei tempi. Ciò fa parte del suo mistero. 

La fede cristiana, quindi, rifugge da ogni ostentazione trionfalista, perché la vera vita è nascosta con Cristo in Dio. 

Il Regno di Dio è di chiunque corrisponde alla voce interiore dello Spirito Santo. Per questo Gesù dice che il Figlio dell'uomo, nel suo giorno, apparirà e splenderà come folgore. Prima, però è necessario che soffra molto e venga rifiutato da questa generazione malvagia. Annuncia, così, la sua dolorosa passione.

 

Riflessione 

 

Che cosa ha indicato S. Paolo per superare sempre tutte le forme di schiavitù?

Che cosa significa che il Regno di Dio è “fra noi” e “in noi”?

Perché è necessario che il Figlio dell’uomo soffra molto e sia rifiutato da questa generazione?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 

 

Padre santo e misericordioso, che richiami sempre i tuoi figli con la forza e la dolcezza dell’amore, spezza le durezze del nostro orgoglio e crea in noi un cuore nuovo, capace di ascoltare la tua parola e di accogliere il dono della vita del tuo Figlio”. 

Post più popolari