Tempo Ordinario - Giovedì 33ª settimana

 

 

Tempo Ordinario - Giovedì 33ª settimana

 

La prima lettura presenta Gesù, Agnello immolato, che apre il libro chiuso con sette sigilli e svela i destini del mondo e dei credenti, popolo e sacerdoti che regneranno sopra la terra. Nel Vangelo, Gesù piange sulla fine di Gerusalemme, che non ha seppe riconoscere la sua visita.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Ap 5, 1-10: Io, Giovanni, 1vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. 2Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?". 3Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. 4Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo.  5Uno degli anziani mi disse: "Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli". 6Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. 7Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. 8E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, 9e cantavano un canto nuovo:  "Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra".

Lc 19, 41-44: In quel tempo, Gesù 41quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa 42dicendo: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". 

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

 

Il Padre siede sul trono tenendo il libro chiuso con sette sigilli che nessuno può aprire. 

Gesù, Germoglio di Davide e Agnello immolato, ma in piedi, onnipotente (sette corna), onnisciente (sette occhi) e pieno di Spirito Santo (sette spiriti) è l’unico che può aprirlo. 

Solo Cristo può svelare il mistero del mondo e il destino degli uomini: farli passare dalla morte alla vita e diventare un popolo di sacerdoti del Dio vivente, che regna sopra la terra. Perciò Gesù è il vincitore, il Re di tutto il mondo, che guida tutta la storia umana.Tutti si prostrano a lui e lo adorano con musiche e un canto nuovo, che spiega il significato della sua Incarnazione, Passione e Risurrezione. 

Gli riconoscono la sua grande ed esclusiva prerogativa: "Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra". 

Nel Vangelo, Gesù piange sulla fine di Gerusalemme che non ha saputo riconoscerlo nel tempo in cui l’ha visitata, per cui non ha compreso Colui che la portava alla pace. Egli è rimasto nascosto ai suoi occhi. Così, del tempo che il Signore aveva scelto per la sua conversione e la sua salvezza ne ha fatto, invece, il tempo del suo rifiuto e della sua rovina.  

 

Riflessione 

 

Che cosa significa il libro chiuso con sette sigilli che nessuno, se non Cristo, può aprire?

Perché Gesù piange sulla fine di Gerusalemme?

Qual è il peccato e l’errore di Gerusalemme?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa

 

Accresci in noi, o Padre, con la potenza del tuo Spirito, la disponibilità ad accogliere il germe della tua parola, che continui a seminare nei solchi dell’umanità, perché fruttifichi in opere di giustizia e di pace e riveli al mondo la beata speranza del tuo regno”. 

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