Tempo Ordinario - Lunedì 34ª settimana

 

 

Tempo Ordinario - Lunedì 34ª settimana

 

La prima lettura offre la confortante visione del grande numero di salvati (redenti della terra), senza macchia, primizie per Dio, che seguono ovunque l'Agnello. Nel Vangelo Gesù loda una vedova povera che, in offerta al Tempio, due monetine e dice di lei: nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

 

Ap 14, 1-3. 4-5: Io, Giovanni,1vidi: ecco l'Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. 2E udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di cetra che si accompagnano nel canto con le loro cetre. 3Essi cantano come un canto nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e agli anziani. E nessuno poteva comprendere quel canto se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. Essi 4sono coloro che seguono l'Agnello dovunque vada. Questi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. 5Non fu trovata menzogna sulla loro bocca: sono senza macchia.

Lc 21, 1-4:  In quel tempo, Gesù 1Alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. 2Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, 3e disse: "In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. 4Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere".

 

Meditiamo con lo Spirito Santo

 

La prima lettura offre una visione splendida e confortante. 

L’Agnello ritto in piedi sul monte Sion è Gesù. Con lui vi sono centoquarantaquattromila eletti, che hanno scritto in fronte il nome suo e del Padre. 

Il numero simbolico è molto significativo perché formato moltiplicando per se stesso e poi per mille, il numero dodici, delle tribù d’Israele. In quella cultura e quel tempo indicava non solo un numero grandissimo ma, addirittura, una pienezza. 

Quelle persone, accompagnate dal suono potente e gioioso delle cetre, cantano un canto nuovo davanti al trono divino e agli altri esseri del cielo. Sono i beati del cielo, nei quali non vi è menzogna né macchia, che seguono l'Agnello ovunque vada. 

Essi hanno realizzato il desiderio e l’ideale di ogni cristiano, di essere sempre uniti a Cristo. Sono, quindi, la primizia dei redenti per Dio e per l'Agnello. 

Nel Vangelo, Gesù, nel Tempio, alzando gli occhi, vede i ricchi che gettano grandi offerte nel tesoro. Vede anche una vedova povera che offre soltanto due monetine. Allora dice: “In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti”. 

Poi, ai suoi ascolatatori stupiti, spiega la sua affermazione, aggiungendo: “Tutti costoro hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere”. 

Questa povera vedova, quindi, è l’esempio non solo di una eroica generosità ma, anche di numerose altre virtù. 

Anzitutto, il suo atto è di fede profonda e squisita e anche di totale fiducia nella Provvidenza divina e di pieno abbandono alla bontà amorosa del Padre celeste. 

Gesù, quindi, loda lo spirito che anima il suo gesto di eroica carità e generosità che la spingono al massimo della rinuncia, fino a rimanere, per amore a Dio, priva anche del necessario per vivere. 

Il suo cuore, quindi, è totalmente aperto e unito al Signore.

 

Riflessione 

 

Chi sono i centoquarantaquattromila che seguono l'Agnello ovunque vada?

Perché Gesù dice: “questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti”?

Quali grandi virtù e atteggiamenti spirituali mostra la povera vedova col suo gesto eroico?

 

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 

 

Dio d’infinita grandezza, che affidi alle nostre labbra impure e alle nostre fragili mani il compito di portare agli uomini l’annuncio del vangelo, sostienici con il tuo Spirito, perché la tua parola, accolta da cuori aperti e generosi, fruttifichi in ogni parte della terra”.  

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