1Cr 17,13 Io sarò per lui un padre
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(1Cr 17,13) Io sarò per lui un padre13] Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore.
(CCC 441) Figlio di Dio, nell'Antico Testamento, è un titolo dato agli angeli [Dt (LXX) 32, 8; Gb 1,6], al popolo dell'elezione [Es 4,22; Os 11,1; Ger 3,19; Sir 36,11; Sap 18,13], ai figli d'Israele [Dt 14,1; Os 2,1] e ai loro re [2Sam 7,14; Sal 82,6]. In tali casi ha il significato di una filiazione adottiva che stabilisce tra Dio e la sua creatura relazioni di una particolare intimità. Quando il Re-Messia promesso è detto “figlio di Dio” [1Cr 17,13; Sal 2,7], ciò non implica necessariamente, secondo il senso letterale di quei testi, che egli sia più che umano. Coloro che hanno designato così Gesù in quanto Messia d'Israele [Mt 27,54] forse non hanno inteso dire di più [Lc 23,47].