1Re 8, 50-53 Perdona ai membri del tuo popolo
(1Re 8, 50-53) Perdona ai membri del tuo popolo
[50] Perdona ai membri del tuo popolo, che hanno peccato contro di te, tutte le ribellioni che hanno commesso contro di te e fa' che trovino compassione presso i loro deportatori affinché questi usino loro clemenza, [51] perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai tratto fuori dall' Egitto, di mezzo al crogiolo di ferro. [52] I tuoi occhi siano aperti alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele per esaudirli in tutto quello che ti chiedono, [53] poiché tu li hai separati quale tua eredità da tutti i popoli della terra, conforme a quel che dicesti per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall' Egitto i nostri padri, o Signore Dio».
(CCC 2610) Come Gesù prega il Padre e rende grazie prima di ricevere i suoi doni, così egli ci insegna questa audacia filiale: “Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto” (Mc 11,24). Tale è la forza della preghiera: “Tutto è possibile per chi crede” (Mc 9,23), con una fede che non dubita [Mt 21,21]. Quanto Gesù è rattristato dalla “incredulità” (Mc 6,6) dei discepoli e dalla “poca fede” (Mt 8,26) dei suoi compaesani, tanto si mostra pieno di ammirazione davanti alla fede davvero grande del centurione romano [Mt 8,10] e della cananea [Mt 15,28]. (CCC 2611) La preghiera di fede non consiste soltanto nel dire: “Signore, Signore”, ma nel disporre il cuore a fare la volontà del Padre (Mt 7,21). Gesù esorta i suoi discepoli a portare nella preghiera questa passione di collaborare al Disegno divino [Mt 9,38; Lc 10,2; Gv 4,34].