Gdt 9, 11-13 Tu sei il Dio degli umili rifugio dei deboli
(Gdt 9, 11-13) Tu sei il Dio degli umili rifugio dei deboli
[11] Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. [12] Sì, sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia preghiera; [13] fà che la mia parola e l'inganno diventino piaga e flagello di costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio consacrato, contro il monte elevato di Sion e la sede dei tuoi figli.
(CCC 2559) “La preghiera è l'elevazione dell'anima a Dio o la domanda a Dio di beni convenienti” [San Giovanni Damasceno, Expositito fidei, 68 (De fide orthodoxa, 3, 24): PG 94, 1089]. Da dove partiamo pregando? Dall'altezza del nostro orgoglio e della nostra volontà o “dal profondo” (Sal 130,1) di un cuore umile e contrito? E' colui che si umilia ad essere esaltato [Lc 18,9-14]. L'umiltà è il fondamento della preghiera. “Nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare” (Rm 8,26). L'umiltà è la disposizione necessaria per ricevere gratuitamente il dono della preghiera: “L'uomo è un mendicante di Dio” [Sant'Agostino, Sermo 56, 6, 9: PL 38, 381].